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“Il padre di tutti noi”. Lutto immenso per la chiesa italiana

Pubblicato: 23/07/2025 17:40

Il legame tra spiritualità, cultura e impegno sociale trova talvolta espressione in figure rare, capaci di lasciare una traccia profonda nella memoria collettiva. Alcune vite, per dedizione e visione, vanno ben oltre i confini delle istituzioni a cui appartengono. Quando queste figure si spengono, il vuoto che lasciano è al tempo stesso personale e comunitario, e si fa spazio il bisogno di ricordare ciò che hanno rappresentato.

Un esempio emblematico è la storia di un uomo che ha unito poesia, insegnamento e servizio agli altri, divenendo punto di riferimento per più generazioni. Un cammino lungo decenni, attraversato da fede, riflessione e accoglienza, che ha segnato profondamente una città e chi la abita.

L’addio a padre Giuseppe Di Gennaro, voce spirituale dell’Aquila

È scomparso a Napoli, all’interno di una struttura sanitaria sulla collina di Posillipo, padre Giuseppe Di Gennaro, gesuita e docente universitario, noto per la sua intensa attività culturale e spirituale nel capoluogo abruzzese. Nato a Vico Equense nel 1932, era arrivato all’Aquila nel 1968, su invito del rettore Ernesto Pontieri, per contribuire alla nascita dell’Università statale. Contribuì anche all’acquisizione dell’edificio dei Gesuiti per conto dell’ateneo.

Amava definire L’Aquila “una Gerusalemme rovesciata”, città colpita ma sempre capace di risollevarsi. Un’immagine che ripeteva spesso, soprattutto dopo il terremoto del 2009, evento che distrusse anche la casa spirituale da lui fondata, “Dono di Gesù”, poi in parte ricostruita.

Studioso e docente di Letteratura spagnola all’Università dell’Aquila e alla Lumsa di Roma, fu anche il fondatore dell’Università della Preghiera, luogo di meditazione ispirato agli insegnamenti di sant’Ignazio di Loyola, visitato anche da Madre Teresa di Calcutta. Oltre a esercizi spirituali, guidava iniziative contro la dipendenza da droghe attraverso il centro terapeutico Più Vita.

Nel 1980, fu scelto per rappresentare le realtà culturali aquilane durante la visita di Giovanni Paolo II. Nel corso della sua vita, entrò in contatto con personalità di rilievo come Carlo Maria Martini e Cvetan Todorov, intrecciando relazioni tra pensiero spirituale e ricerca filosofica.

È stato l’ultimo gesuita a restare all’Aquila dopo il disimpegno dell’Ordine, diventando una figura simbolica per l’intera comunità. Una messa di commemorazione si terrà nel pomeriggio nella sede dell’Università della Preghiera, a conferma dell’eredità viva che ha lasciato.

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