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Italia, tragedia in piscina: faceva il bagno, la morte shock. “Può succedere a tutti, attenzione”

Pubblicato: 23/07/2025 19:54

Tragedie improvvise possono colpire anche nei contesti più familiari, trasformando luoghi di benessere in scenari di dolore. È quanto accaduto in un centro sportivo della capitale, dove un pomeriggio qualunque si è improvvisamente trasformato in una giornata segnata dal lutto. Le cause precise sono ancora oggetto di indagine, ma l’episodio ha sollevato domande e allarmi, in particolare legati alla sicurezza degli ambienti sportivi e all’uso di sostanze chimiche.

Nel frattempo, le autorità competenti hanno avviato tutte le procedure per accertare i fatti, mettendo in campo specialisti e tecnologie per valutare ogni dettaglio utile alla ricostruzione dell’accaduto.

Uomo trovato privo di vita in piscina: accertamenti in corso

Il dramma si è consumato nel pomeriggio di martedì 22 luglio 2025, all’interno di un centro sportivo situato in via dell’Acquedotto Felice, nella zona dei Colli Albani, a Roma. A perdere la vita è stato un uomo di 64 anni, titolare della struttura. Secondo una prima ricostruzione, il decesso sarebbe avvenuto mentre si trovava nei pressi della piscina, all’interno del complesso sportivo di cui si occupava personalmente.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia, dopo che l’allarme è stato lanciato dai presenti. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata su una possibile causa legata a esalazioni di cloro, che potrebbe aver determinato un malore fatale. Per accertarlo, gli specialisti del nucleo Nbcr (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) sono tornati in struttura anche nella giornata di mercoledì 23 luglio per nuovi rilievi. La piscina è stata posta sotto sequestro dalla Procura.

Si attende l’autopsia: infarto o inalazione tossica?

Il magistrato incaricato ha disposto l’autopsia, che dovrà stabilire con certezza la causa della morte. Secondo quanto riferito dai gestori del circolo, l’uomo avrebbe avuto un infarto: “Ha chiesto un bicchiere d’acqua, respirava male, poi si è accasciato”. I dipendenti lo ricordano con affetto: “Era una persona stimata da tutti, sempre disponibile e in regola con le abilitazioni per la manutenzione della piscina”.

L’ipotesi delle esalazioni tossiche non è esclusa e, se confermata, segnerebbe il secondo caso simile in pochi mesi. A metà giugno, infatti, cinque bambini erano rimasti intossicati in una piscina alla Borghesiana, nella periferia romana.

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