
Dietro la guerra in Ucraina, la macchina bellica russa non si affida solo a missili, carri armati e soldati sul campo, ma a una rete sofisticata che coinvolge anche adolescenti e giovani talenti digitali. È quanto emerge dall’inchiesta di Insider, rilanciata dal Guardian, che svela il programma Berloga: una piattaforma di videogiochi voluta da Vladimir Putin per reclutare e formare una nuova generazione di esperti in droni e guerra elettronica.
La tana dell’orso: un laboratorio digitale per giovani gamer
Lanciata ufficialmente nel luglio 2022 e approvata personalmente dal Cremlino, Berloga non è un semplice gioco. I partecipanti, migliaia di adolescenti russi, quelli che in America chiamerebbero Nerd, si sfidano in una serie di simulazioni virtuali su un pianeta di fantasia.
Nel gioco ci sono “orsi intelligenti” devono difendersi dagli attacchi di “cyber api”. Il gioco non è fine a sé stesso, ma un addestramento mascherato: i ragazzi imparano a pilotare droni, guidare quadricotteri e consegnare carichi a coordinate precise, abilità direttamente trasferibili al teatro bellico reale.
L’iniziativa è così radicata che ai giocatori viene offerto un bonus nei punteggi degli esami di Stato, incentivandone la partecipazione e trasformando l’hobby in una vera e propria pipeline di talenti da inserire nelle aziende della difesa.
Giovani ingegneri della guerra 4.0
L’aspetto più inquietante della vicenda è che la Russia, sotto ordine diretto di Putin, sta sfruttando questa piattaforma per selezionare adolescenti da impiegare nella progettazione e nel collaudo dei droni utilizzati contro l’Ucraina. Alcuni ragazzi, come il sedicenne Vladislav e il tredicenne Sasha, non solo costruiscono e testano droni ma addirittura insegnano a soldati adulti a pilotarli, lavorando per laboratori collegati all’“operazione militare speciale”.
Il 17enne Maksim, invece, ha già ricevuto una proposta di lavoro formale. Questa strategia rappresenta un salto di qualità nel concetto tradizionale di guerra: il conflitto si combatte anche attraverso piattaforme digitali, coinvolgendo fasce d’età sempre più giovani e trasformando adolescenti in ingegneri e operatori di sistemi bellici avanzati.

Il contesto geopolitico e tecnologico
La guerra in Ucraina ha visto l’ascesa dei droni come arma primaria, capaci di colpire con precisione sempre maggiore e penetrare profondamente nelle linee nemiche. Il Cremlino, consapevole dell’importanza di questa tecnologia, spinge per aumentare la produzione e l’innovazione. Berloga si inserisce in questo quadro come un programma ambizioso di formazione e selezione che trascende i confini della tradizionale industria militare, proiettando il conflitto nella dimensione della “guerra digitale”.
In un momento storico in cui il confronto geopolitico si gioca anche sulla supremazia tecnologica, il modello russo di reclutamento giovanile evidenzia un inquietante parallelismo con altre grandi potenze che investono sul capitale umano giovane per sviluppare tecnologie dual use.
Conclusioni
Berloga non è solo un progetto di addestramento mascherato da videogame, ma una chiara testimonianza di come Mosca stia innovando le proprie strategie militari e sociali. Nel cuore della strategia di Putin c’è una volontà precisa: coinvolgere fin da subito la nuova generazione per garantire continuità a uno sforzo bellico che si protrae da anni e che si gioca sempre più anche fuori dal campo tradizionale, tra algoritmi, codici e droni pilotati da adolescenti.
Questa guerra del futuro, fatta di orsi, api e bit, svela il volto di una Russia che sfrutta ogni risorsa, anche la più giovane, in un conflitto destinato a segnare profondamente non solo l’Europa, ma tutto l’ordine globale.