
Nel caldo soffocante di un pomeriggio estivo, le strade delle campagne toscane si svuotano. I rumori si fanno ovattati, i passi rallentano, il tempo sembra distendersi sotto il peso dell’afa. È in questi momenti che il silenzio diventa più profondo e, talvolta, inquietante. Un’auto parcheggiata fuori posto, un cancello socchiuso, un odore nell’aria che non dovrebbe esserci: piccoli segnali che rivelano l’eccezione nel quotidiano.
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Quando la normalità si incrina, spesso lo fa senza clamore. Ma quando, in una zona appartata, si scopre un corpo senza vita, ogni dettaglio si trasforma in indizio. E inizia la corsa contro il tempo: per capire, per spiegare, per cercare la verità. Per restituire dignità a una vita spezzata e responsabilità a chi l’ha privata del futuro.
Il corpo trovato in via Branaccia
È stato ritrovato nel pomeriggio di martedì 22 luglio, in località Ferruccia, nel comune di Agliana, in provincia di Pistoia, il corpo senza vita di un uomo in una zona appartata di via Branaccia. La scoperta ha immediatamente mobilitato le forze dell’ordine. Le circostanze del ritrovamento sono apparse fin da subito sospette e l’ipotesi di una morte violenta è emersa con forza già nelle prime ore.
Il corpo, parzialmente nascosto dalla vegetazione, è stato sottoposto a un primo esame sul posto. Gli elementi raccolti hanno rafforzato l’idea che si trattasse di un decesso avvenuto in circostanze anomale, non riconducibili a cause naturali. Un’identificazione ufficiale è arrivata solo nella notte tra martedì e mercoledì, ma i sospetti erano già fortemente orientati verso un uomo scomparso da settimane.

È di Salvatore Blandino il cadavere ritrovato
La vittima è Salvatore Blandino, 70 anni, residente a Quarrata. Il suo nome era noto alle autorità: la sorella ne aveva denunciato la scomparsa il 27 giugno scorso, facendo scattare le ricerche ufficiali sotto il coordinamento della prefettura di Pistoia. Per quasi un mese, nessuna traccia. Poi il ritrovamento in un punto isolato, dove nessuno avrebbe dovuto trovarsi, ha segnato la svolta.
L’identificazione ha dato nuovo impulso all’inchiesta, già avviata con un’attenzione crescente. A insospettire gli investigatori, oltre alla modalità del ritrovamento, sono stati anche alcuni particolari fisici del corpo, che evidenziavano segni compatibili con una morte violenta. Sarà ora l’autopsia, disposta nelle prossime ore, a chiarire le cause esatte del decesso.
Fermato il figlio della vittima: l’accusa è omicidio
Contemporaneamente al riconoscimento del corpo, le indagini hanno registrato un’accelerazione decisiva. Il figlio di Salvatore Blandino è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla procura di Pistoia. Gli indizi raccolti nelle ultime ore avrebbero condotto a una possibile responsabilità diretta dell’uomo nella morte del padre.
Secondo quanto trapelato, l’ipotesi investigativa esclude sia la morte accidentale che quella naturale. Le prove raccolte dai carabinieri della stazione di Quarrata e della compagnia di Pistoia, sotto il coordinamento della PM Chiara Contesini, avrebbero permesso di ricostruire un quadro indiziario tale da giustificare il fermo.

Indagini in corso, attesa per l’interrogatorio
Nei prossimi giorni il fermato verrà con tutta probabilità sottoposto a interrogatorio di garanzia, come previsto dalla procedura. Intanto prosegue il lavoro degli inquirenti per raccogliere elementi ulteriori che possano consolidare l’accusa di omicidio volontario. Determinante sarà anche il risultato dell’esame autoptico, che potrà chiarire il tipo di lesioni riscontrate e stabilire l’epoca precisa del decesso.
Il movente del presunto delitto, al momento, non è stato reso noto. Si indaga anche sul rapporto tra i due, per comprendere se tra padre e figlio vi fossero tensioni pregresse o situazioni conflittuali in grado di sfociare in un gesto estremo.
Una comunità sotto shock
La notizia ha lasciato sgomenta la comunità di Quarrata e quella di Agliana, dove Blandino era conosciuto. In tanti, nelle ore successive al ritrovamento, si sono stretti attorno alla famiglia. Il dolore per la perdita si accompagna all’incredulità di fronte a un evento così drammatico, in un territorio dove fatti simili sono rari e difficili da accettare.
L’intera vicenda, ancora in fase di sviluppo, richiama l’attenzione su dinamiche familiari complesse che, in alcuni casi, possono degenerare in violenza domestica estrema. Gli inquirenti lavorano per fare piena luce sulla tragedia e assicurare verità e giustizia a una morte che ha sconvolto un’intera provincia.