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Aereo precipitato in strada, gli ultimi istanti terrificanti di Sergio e Anna Maria. “Il particolare del paracadute”

Pubblicato: 24/07/2025 17:31

Un ultraleggero verde si è schiantato il 22 luglio poco dopo mezzogiorno sull’autostrada nei pressi di Brescia, causando la morte di Sergio Ravaglia, 75 anni, e della compagna Anna Maria De Stefano, 60 anni. Le immagini dell’incidente, riprese da alcune telecamere di sicurezza, mostrano la drammatica traiettoria dell’aereo che si avvita fino a precipitare al suolo, trasformandosi in una palla di fuoco. Solo pochi istanti dopo, un’auto attraversa il punto dell’impatto, sfiorando la tragedia.

Sulla dinamica sta ora indagando la Procura di Brescia, che ha affidato l’inchiesta alla Polizia dell’aria di Milano. Si cercherà di chiarire se si sia trattato di un guasto tecnico, di un errore umano o di altri fattori ancora da accertare. Tra i particolari più misteriosi, la presenza di un paracadute parzialmente aperto tra i rottami: dettaglio che potrebbe indicare un estremo tentativo di salvezza da parte dei due occupanti.

Le vittime: un avvocato di spicco e una ristoratrice molto conosciuta

Sergio Ravaglia, originario di Milano, era un noto avvocato penalista. Aveva partecipato a importanti inchieste giudiziarie, tra cui quella di Mani Pulite, e si era occupato anche del processo relativo al naufragio della Costa Concordia. Era una figura molto rispettata nel suo ambiente, descritto da chi lo conosceva come riservato, brillante e profondamente serio nel lavoro. Da tempo coltivava la passione per il volo: aveva ottenuto il brevetto e acquistato l’ultraleggero su cui viaggiava.

Anna Maria De Stefano era una ristoratrice piacentina, socia con Angelo Tognini della Locanda San Lupo di Ziano Piacentino, punto di riferimento per la ristorazione nella zona. Era nota per la sua professionalità e dedizione, stimata tanto dagli avventori quanto dai colleghi.

Il giallo del paracadute e l’ultimo volo

Un testimone ha riferito che il velivolo viaggiava apparentemente senza problemi prima di iniziare una discesa a spirale incontrollata. Gli ultimi istanti sono stati drammatici: i due passeggeri, probabilmente coscienti fino alla fine, avrebbero cercato disperatamente di attivare il paracadute di bordo, che però si sarebbe aperto solo in parte. Il ritrovamento del dispositivo danneggiato, nei pressi del punto d’impatto, è ora al centro delle analisi tecniche.

L’ultraleggero è precipitato in una zona trafficata, e solo il caso ha evitato una tragedia di proporzioni maggiori. Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio la catena di eventi che ha portato allo schianto.

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