
Svolta nelle indagini sull’omicidio di Stefania Camboni, la donna uccisa con 34 coltellate lo scorso maggio nella sua abitazione a Fregene. La traccia di DNA rinvenuta sulla scena del crimine non appartiene a Giada Crescenzi, la nuora della vittima e principale indagata. Gli accertamenti preliminari dei RIS indicano infatti che il profilo genetico appartiene a un uomo, riaprendo di fatto il caso.
Secondo gli investigatori, il DNA è stato rilevato su materiale biologico compatibile con sudore, saliva o sangue, lasciato presumibilmente durante una fase di colluttazione. Inizialmente queste tracce erano state attribuite alla Crescenzi, ma i nuovi risultati cambiano lo scenario. La donna, compagna del figlio di Camboni, Francesco Violoni, e coinquilina della vittima, era già stata arrestata con l’accusa di omicidio.
Questa presenza maschile mai identificata finora apre ora all’ipotesi che Crescenzi non abbia agito da sola o che addirittura possa essere innocente. Tuttavia, per chiarire la sua posizione restano ancora da esaminare altre prove chiave, come il coltello sequestrato, i guanti trovati sul luogo del delitto e gli oggetti personali analizzati.

Restano sospette, però, le ricerche su internet effettuate da Giada nelle ore precedenti all’omicidio: frasi come “come smacchiare un materasso dal sangue” o “come avvelenare una persona” sono state trovate nella cronologia. A queste si aggiungono annunci pubblicati sui social in cui cercava una nuova casa, pochi giorni prima del delitto.
Nel frattempo, la procura di Civitavecchia continua a indagare e nei mesi scorsi ha iscritto nel registro degli indagati anche Francesco Violoni, figlio della vittima. Il giorno prima era stato ritrovato il coltello da cucina mancante dal set e una maglietta insanguinata, possibili elementi chiave nel ricostruire la dinamica del delitto.
In attesa dei risultati degli esami tossicologici, resta aperta l’ipotesi che Stefania Camboni sia stata aggredita nel sonno o stordita prima dell’assassinio. Il corpo, dopo settimane di analisi medico-legali, è stato restituito alla famiglia solo a giugno e sepolto accanto alle ceneri del marito.

Durante i funerali a Fregene, che si sono svolti in un clima di forte commozione, era presente anche Francesco Violoni, nonostante il coinvolgimento diretto nell’indagine. L’intera comunità resta ancora sconvolta per un omicidio tanto brutale quanto oscuro.
Gli inquirenti non escludono che ci possa essere stato un complice, come ipotizzato fin dalle prime fasi. La nuova traccia genetica maschile sembra confermare questa tesi, ma al momento non esiste ancora un’identificazione. Gli sviluppi delle prossime settimane saranno determinanti per definire responsabilità e movente.