
Un messaggio secco, scritto in tono impersonale ma autorevole. Un invito urgente a contattare un ufficio sanitario per una presunta comunicazione importante. Inizia così una delle truffe via sms più insidiose e diffuse degli ultimi mesi: quella dei falsi avvisi del CUP, che sfruttano il nome del Centro Unico di Prenotazione per ingannare ignari cittadini e colpirli dove sono più vulnerabili: la salute e la fiducia nelle istituzioni.
Leggi anche: Incredibile truffa con l’Intelligenza artificiale: un “falso Rubio” contatta tre Ministri degli Esteri
«Si prega di contattare con urgenza i nostri uffici C.U.P. al numero XXXX per comunicazioni che la riguardano.» Questo è l’SMS che molti italiani hanno ricevuto sul proprio telefono. Il contenuto è studiato per generare ansia immediata e spingere all’azione: chi legge teme che si tratti di una visita medica, di un esame urgente, di un problema sanitario inatteso. Così, senza pensarci troppo, compone quel numero. Ma dietro quella chiamata non c’è alcun ospedale, bensì una rete organizzata di truffatori.
Numeri a pagamento e telefonate da tre euro al minuto
I numeri segnalati nei messaggi – come 8958950003 o 8938939924 – non appartengono a strutture pubbliche né a uffici sanitari, ma sono numerazioni a tariffazione speciale, in grado di addebitare fino a tre euro al minuto. La truffa è tanto subdola quanto efficace: una volta chiamato, l’utente viene messo in attesa, ascolta musiche, messaggi preregistrati e voci robotiche. Nulla che faccia realmente sospettare un inganno, almeno nei primi minuti.
Intanto, il tempo passa e la bolletta cresce. Quando la chiamata si chiude – spesso senza aver ricevuto alcuna risposta concreta – la vittima si ritrova con decine di euro scalati dal credito residuo o con un conto maggiorato in bolletta, anche di cinquanta euro per una sola chiamata.

Un danno personale ma anche collettivo
Il meccanismo di questa truffa telefonica via sms è studiato per colpire in modo capillare. Le vittime sono spesso anziani, persone poco esperte di tecnologia, ma anche utenti distratti o semplicemente preoccupati per la propria salute. Il danno, oltre a essere economico, ha una componente psicologica importante: le vittime si sentono tradite, ingannate da un sistema che si presenta con sigle familiari, come CUP, CUI, CUUP o GUP, tutte create ad arte per sembrare autentiche.
Ogni anno questo tipo di frode genera milioni di euro di perdite per i cittadini italiani. E, come spesso accade, i rimborsi sono difficili da ottenere: se la truffa riguarda dati bancari o postali, la tracciabilità consente qualche margine di recupero; ma quando si parla di credito telefonico, le possibilità si riducono drasticamente. Questo spiega perché il fenomeno è in forte crescita.
Tecniche raffinate e numeri sempre diversi
Chi gestisce queste truffe sanitarie via sms conosce bene i meccanismi di difesa degli utenti. Per questo cambia continuamente i numeri di invio, rendendo difficili i blocchi automatici da parte degli operatori telefonici. Tra i più segnalati di recente figurano numeri come 3514804696 e 3407068019, ma ogni settimana emergono nuove combinazioni.
Il sistema è fluido, si adatta rapidamente e spesso sfrutta algoritmi di geolocalizzazione per adattare il testo del messaggio alla Regione di provenienza del destinatario. In questo modo, il contenuto appare ancora più verosimile, spingendo l’utente a credere che la richiesta provenga dal proprio sistema sanitario locale.

Come difendersi dalle truffe sanitarie via sms
Per non cadere nella rete dei truffatori è fondamentale conoscere le modalità con cui queste frode digitali si presentano. Nessuna struttura sanitaria pubblica utilizza numeri a pagamento per comunicare con i pazienti. Le uniche vie ufficiali sono:
- Numeri verdi gratuiti
- Portali web istituzionali
- Email certificate (PEC)
- App sanitarie ufficiali regionali
In presenza di un messaggio sospetto, la regola è una sola: non chiamare mai il numero indicato, bloccare il contatto e segnalare il contenuto alla Polizia Postale tramite il portale www.commissariatodips.it o recandosi direttamente presso gli uffici competenti.
Le truffe via sms con falso CUP rappresentano oggi uno dei rischi digitali più insidiosi per i cittadini. Colpiscono attraverso il canale più semplice e diretto, lo smartphone, e si alimentano della fiducia nei confronti del sistema sanitario pubblico. Solo un’informazione puntuale e una vigilanza continua possono proteggere da questi attacchi che, dietro un messaggio breve, nascondono un sistema ben organizzato per sottrarre denaro e sicurezza ai più vulnerabili.