
Una giornata di sole si è trasformata in tragedia sul litorale di Pescara, quando il mare ha inghiottito una giovane vita. La ragazza si trovava in acqua con alcuni coetanei, a pochi metri dalla riva, nei pressi di uno stabilimento balneare del centro città. Poco dopo, gli amici l’hanno persa di vista. Hanno iniziato a cercarla, a chiamarla, ma senza risposta. Poi, il panico: è scattato l’allarme.
A intervenire sono stati i Vigili del fuoco, arrivati sia con i mezzi di terra che con l’elicottero, supportati dalla Polizia di Stato, dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia locale e dal 118. Le ricerche sono andate avanti per oltre un’ora, scandagliando la zona in cui era stata vista l’ultima volta.
Ritrovata in mare

Il corpo della ragazza, che aveva tra i 12 e i 14 anni, è stato infine individuato in acqua. I soccorritori l’hanno portata a riva e le hanno praticato a lungo le manovre di rianimazione, nel tentativo di salvarle la vita. Poi, la corsa in ambulanza verso l’ospedale, mentre ancora si sperava in un miracolo.
Ma ogni sforzo si è rivelato inutile. La giovane è arrivata al pronto soccorso già senza vita. La notizia ha sconvolto la città e il tratto di spiaggia è stato momentaneamente chiuso alle attività balneari, mentre le forze dell’ordine avviavano gli accertamenti per ricostruire quanto accaduto.
Si indaga sulla dinamica, sotto shock amici e bagnanti
Secondo le prime ricostruzioni, non si tratterebbe di un malore, ma di un possibile annegamento improvviso, forse a causa di una corrente o di un momento di difficoltà sfuggito all’attenzione dei presenti. Al momento non risulterebbero bagnini coinvolti nella prima fase della segnalazione.
I coetanei che erano con lei sono stati assistiti da operatori sanitari e psicologi, mentre la Procura ha disposto accertamenti per fare piena luce sull’accaduto. I bagnanti della zona parlano di minuti interminabili: “A un certo punto si è sentito il rumore dell’elicottero e abbiamo capito che qualcosa di grave stava succedendo”.
Nel frattempo, tutta Pescara si stringe attorno alla famiglia della vittima. Una tragedia che riapre il dibattito sulla sicurezza in mare e sul controllo delle aree balneari, soprattutto nelle giornate più affollate.