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“Mamma, ho sbagliato”. Poi il dramma a soli 15 anni: tragedia in Italia, un destino orribile

Pubblicato: 24/07/2025 07:24

“Sto rientrando, ho sbagliato direzione, sotto di me però vedo il sentiero.” È uno degli ultimi messaggi inviati da Liam Rezac, giovane escursionista francese di 15 anni, prima della tragedia. Il suo corpo è stato ritrovato all’alba ai piedi della Becca di Viou, vetta di 2.856 metri in Valle d’Aosta. Un errore di percorso e una caduta in un canalone gli sono costati la vita.

Per ore, i genitori hanno sperato di poterlo ritrovare vivo. Le videochiamate, la condivisione della posizione e i messaggi scambiati fino all’ultimo davano l’illusione che tutto fosse sotto controllo. Ma secondo le prime ricostruzioni, Liam potrebbe essere morto già nel tardo pomeriggio, subito dopo la caduta, a causa dei traumi fatali riportati.

L’ultimo contatto risale alle 18.38: Liam invia un messaggio con le coordinate GPS. Poi il silenzio. Nessuna risposta alle chiamate dei genitori. Il ragazzo, originario di Erbrée in Bretagna, era in vacanza in Valle d’Aosta con la famiglia. Alloggiavano a Charvensod, vicino ad Aosta, e da giorni esploravano i sentieri alpini della zona.

Intorno alle 12.30, la famiglia arriva a Valpelline, borgo alpino da cui parte uno dei percorsi principali per raggiungere la Becca di Viou. Un’escursione lunga e impegnativa, con quasi 1.900 metri di dislivello, ma non considerata pericolosa. Liam, abituato alla montagna, decide di proseguire da solo, mentre i genitori restano indietro.

È in quella vallata, ai piedi del massiccio del Grand Combin, che viene visto per l’ultima volta. Secondo i soccorsi alpini, il ragazzo era equipaggiato correttamente, con abbigliamento e attrezzatura adatta al tipo di escursione. Tuttavia, il tracciato GPS mostra che non ha mai raggiunto la vetta.

Tra i messaggi inviati nel pomeriggio uno diceva: “Ho sbagliato sentiero, ma non sono in difficoltà”. Poco dopo, un altro: “Sto rientrando, sotto di me vedo il sentiero”. Frasi che sembravano rassicuranti. I genitori lo aspettavano a valle. Ma dopo le 18.38, nessun altro messaggio. La preoccupazione è cresciuta di ora in ora.

Alle 20.00 scatta l’allarme. “Abbiamo attivato subito le ricerche – spiega André Chaussod, dei vigili del fuoco – con 11 pompieri, unità cinofile, droni, volontari e il soccorso alpino della guardia di finanza. L’operazione è proseguita senza sosta per tutta la notte“.

Secondo il sindaco di Valpelline, Maurizio Lanivi, volontario della protezione civile, Liam avrebbe imboccato per errore il sentiero 105, che porta verso Oyace e il bivacco La Liée, finendo poi su un pendio molto ripido. Alle 6 del mattino, grazie a un sorvolo in elicottero, il suo corpo viene localizzato a circa 1.600 metri di quota.

La salma è stata recuperata e trasportata alla camera mortuaria di Aosta. Non è stata disposta autopsia e non risultano responsabilità penali a carico dei genitori. Si attende il nulla osta della procura per il trasferimento. Resta il dolore per la morte di un ragazzo che amava la montagna, strappato troppo presto alla vita.

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