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Riccardo Branchini scomparso, nuova segnalazione sul 20enne: “Era a una festa”

Pubblicato: 24/07/2025 13:13
Riccardo Branchini scomparso festa

Le serate estive, con le piazze piene di gente, parole, musica e risate, spesso custodiscono momenti che sembrano destinati a perdersi nel nulla. Ma a volte, in mezzo alla folla, può affiorare qualcosa di più grande: un volto intravisto, un dettaglio riconosciuto, un ricordo che riaffiora. È così che, durante un talk show filosofico in piazza Matteotti a Sassoferrato, si è diffusa una voce che ha riacceso le speranze: qualcuno avrebbe visto Riccardo Branchini, il ragazzo scomparso nell’ottobre del 2024.
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Un’apparizione fugace, forse. Ma abbastanza per scuotere chi, da mesi, vive nell’attesa straziante di un segno, di una prova, di un ritorno. A rilanciare la notizia è stato don Umberto Rotili, parroco della cittadina, che si è rivolto ai suoi fedeli e ai cittadini con un accorato appello sui social.

La segnalazione a Sassoferrato

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la nuova segnalazione è arrivata ai Carabinieri di Sassoferrato nella mattinata successiva all’evento in piazza. Il parroco ha scritto su Facebook: “Ieri sera eravamo in tanti in piazza Matteotti per il talk show filosofico. Questa mattina dai Carabinieri ho ricevuto la segnalazione che il ragazzo scomparso al Furlo (Riccardo Branchini, ndr) era presente in piazza Matteotti”.

Don Umberto ha poi invitato chiunque fosse stato presente alla serata e pensasse di aver riconosciuto Riccardo a farsi avanti: “Speriamo che sia tutto vero, perché la famiglia di Riccardo vive nella disperazione”, ha aggiunto.

Scomparso da ottobre, la madre non si arrende

Riccardo Branchini, 20 anni, originario di Acqualagna, è scomparso il 12 ottobre 2024. Quella sera, aveva trascorso qualche ora con amici prima di allontanarsi in auto. Il mattino seguente, la sua vettura è stata ritrovata abbandonata nei pressi della centrale idroelettrica vicino alla diga del Furlo. Da quel momento, sono iniziate le ricerche, che nel tempo si sono estese ben oltre i confini regionali, arrivando anche all’estero.

Le prime ipotesi parlavano di un possibile suicidio, ma le successive indagini hanno portato alla luce scenari diversi. Secondo l’avvocata Elena Fabbri, che assiste la famiglia, l’analisi dei dispositivi digitali di Riccardo ha mostrato che nei giorni precedenti alla sparizione il giovane non stava cercando modi per togliersi la vita, bensì treni, bus, ostelli e indirizzi, in Italia e in Europa. “Sembrava organizzare una fuga”, ha dichiarato la legale.

La pista svizzera e i sospetti della famiglia

Nei mesi successivi alla scomparsa è arrivata anche una testimonianza chiave: una donna avrebbe riferito di aver incontrato Riccardo in Svizzera, fornendogli un passaggio. Una segnalazione mai confermata del tutto, ma che ha aggiunto un tassello importante alla convinzione della famiglia che il ragazzo possa essere ancora vivo.

“Pensiamo anche che questo piano sia stato organizzato con l’aiuto di qualcuno”, aveva aggiunto l’avvocata Fabbri a Fanpage.it, lasciando intendere che dietro alla scomparsa potrebbe esserci un progetto ben più complesso, magari condiviso con una o più persone.

La speranza della madre e l’appello ai cittadini

La notizia della segnalazione a Sassoferrato è arrivata anche a Federica Pambianchi, madre di Riccardo, che da mesi non smette di cercarlo. “Magari fosse vero. Ho avuto un tuffo al cuore. Tornerei a vivere”, ha detto la donna. In questo momento si trova lungo la riviera romagnola, tra Rimini e Riccione, dove sta distribuendo volantini nella speranza che qualcuno lo riconosca.

In uno dei suoi tanti appelli sui social, Federica scrive: “Se qualcuno dovesse vederlo o anche solo pensasse di riconoscerlo, lo preghiamo di fare una foto da inviare a sua mamma al numero +39 3384642321, di contattare subito le forze dell’ordine o l’avvocato Elena Fabbri al numero +39 3452688553”.

Un caso ancora aperto

Il caso di Riccardo Branchini rimane uno dei misteri più dolorosi e intricati degli ultimi anni. La possibilità che il ragazzo abbia scelto di sparire volontariamente, forse per sfuggire a un disagio o a una condizione personale difficile, si scontra con l’angoscia di una famiglia che non ha mai smesso di cercarlo e con le tracce ancora aperte lasciate dietro di sé.

L’ultima segnalazione, se confermata, aprirebbe nuovi scenari. Ma per ora resta solo un’ipotesi, che si somma alle tante già esaminate dagli investigatori. In attesa di risposte, resta la voce di una madre e l’appello di una comunità che non si rassegna: “Aiutateci a riportarlo a casa”.

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