
Jannik Sinner è al centro delle polemiche, ma stavolta a far discutere non sono le sue gesta sul campo: il ritorno di Umberto Ferrara nello staff del campione riaccende le tensioni legate al caso Clostebol, la vicenda che aveva sconvolto il mondo del tennis solo un anno fa. E ora, tra tensioni e parole non dette, i riflettori sono puntati su Giacomo Naldi, il fisioterapista coinvolto in prima persona nello scandalo.
Sembrava che il periodo delle discussioni fosse ormai superato dopo che la Wada aveva riconosciuto l’innocenza del tennista azzurro, ma la scelta di Sinner di riprendere Ferrara ha risvegliato i critici. Naldi, figura chiave e all’epoca, era stato ritenuto responsabile dell’applicazione di una pomata proibita. E ora si ha deciso di dire la sua, anche se solo in parte.
Un passato che non passa
“Siamo punto e a capo“, confessa Naldi a La Repubblica, con la voce di chi si sente ancora intrappolato nell’incubo dell’estate scorsa. Oggi lavora a Casalecchio di Reno, reduce dalla collaborazione con Francesco Passaro, ma il passato sembra non volerlo lasciare in pace.
Nonostante il tentativo di restare abbottonato, Naldi ha lanciato un segnale sibillino: “Dirò tutto quando sarà il momento”. Un messaggio che suona quasi come una promessa, o forse una minaccia, per chi ha vissuto questa storia dall’interno.
Rapporti incrinati e tensioni social

Il tono di Naldi è quello di chi si sente messo da parte, dopo aver definito “bellissimo” il suo rapporto lavorativo con Sinner. “Non ho intenzione di commentare oltre. È una storia che ha danneggiato la mia immagine”, dice, sottolineando tutto il peso umano della vicenda che lo ha travolto.
Mentre si gode le ferie dopo la nascita della figlia, Naldi non nasconde un certo fastidio per alcune reazioni social: “Sinner mi ha chiamato per farmi gli auguri dopo la nascita di mia figlia, ma non mi sono piaciuti certi commenti che ho letto in rete”.
Ferrara, un ritorno che divide

Oltre alle polemiche del passato, ora a far discutere è anche il presente: Ferrara, pur coinvolto indirettamente nel caso Clostebol, torna nello staff di Sinner senza una comunicazione ufficiale. Una normalità apparente che Naldi fatica ad accettare.
Per il momento l’ex fisioterapista di Jannik evita di affondare il colpo, ma l’atmosfera resta elettrica. Tra accuse, polemiche e reputazioni da ricostruire, ogni parola pesa. E giacomo Naldi, ora, resta in pratica l’unica vittima e l’unico responsabile di una vicenda che ha fatto parlare il mondo intero. E a quanto pare questo non gli sta bene.