
La morte di Michele Noschese, conosciuto come Dj Godzi, a Ibiza lo scorso 19 luglio, dopo un incontro con la Guardia Civil, sta suscitando nuove polemiche e domande. Gli ultimi risultati degli esami effettuati sulla vittima potrebbero riaprire il caso, portando nuovi sviluppi nelle indagini sulla morte del 35enne napoletano.
Fratture e nuovi accertamenti: cosa è emerso dalla clinica di Ibiza
I nuovi esami effettuati presso la “Policlinica Nuestra Senora del Rosario” a Ibiza hanno rivelato fratture alle clavicole e alla cassa toracica, un elemento che potrebbe suggerire una causa di morte diversa rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Il referto medico riporta che «le fratture devono essere valutate nel contesto attuale dopo le manovre autoptiche», indicando la necessità di ulteriori approfondimenti. Questo nuovo esito potrebbe cambiare la prospettiva delle indagini, aprendo a nuove ipotesi sulla morte di Noschese. Il padre del dj, Michele Noschese Sr., ha commentato: «Vogliamo giustizia, ora più che mai». In precedenza, la famiglia aveva deciso di cremare il corpo di Michele per riportarlo in Italia, ma ora non si esclude che possano chiedere una nuova autopsia all’autorità giudiziaria spagnola.

La versione iniziale della Guardia Civil: morte per overdose di droghe
Inizialmente, le forze dell’ordine spagnole avevano attribuito la morte di Dj Godzi al consumo di droghe, una tesi che è stata contestata dalla famiglia. Secondo la Guardia Civil, Michele Noschese sarebbe stato stroncato da un’overdose. Tuttavia, il nuovo referto medico ha sollevato dubbi, in quanto il primo accertamento medico legale non ha rilevato segni di percosse né di soffocamento, lasciando spazio a nuovi interrogativi sulla dinamica della morte.
Le immagini e il racconto di un possibile omicidio
Un video di 9 secondi, circolato sui social, ha mostrato Dj Godzi mentre si trovava sul balcone del suo appartamento a Roca Llisa, un quartiere esclusivo di Ibiza. Nel video si vede il 35enne mentre cerca di proteggere un ottuagenario, suo vicino di casa, prima che intervenisse la Guardia Civil. Subito dopo, Michele Noschese è stato ammanettato alle mani e ai piedi, un dettaglio che alimenta il sospetto che la sua morte possa essere stata causata anche dalle percosse ricevute. Le immagini mostrano un uomo che non sembra essere in uno stato di grave sofferenza, ma la situazione è cambiata drasticamente poco dopo, quando il dj è morto, sollevando ancora più dubbi sul vero motivo della sua morte.
Domande senza risposta: è stato ucciso dalla droga o dalle percosse?
Il caso di Dj Godzi continua a essere avvolto nel mistero. La tesi iniziale della morte per overdose potrebbe non essere sufficiente a spiegare la tragedia. La famiglia ha sollevato la possibilità che la causa del decesso possa essere legata a un eccessivo uso della forza da parte delle forze dell’ordine. Il padre di Michele, riferendosi alla morte del figlio, ha affermato: «Mio figlio è morto come Maradona», suggerendo una similitudine tra la morte del famoso calciatore argentino e quella del figlio. Entrambi, infatti, sono stati coinvolti in situazioni di stress fisico e psicologico legate a eventi esterni.
Le indagini sono ancora in corso, e ora la famiglia sta chiedendo che venga fatta luce sulla dinamica degli eventi che hanno portato alla morte di Michele Noschese. La richiesta di giustizia e chiarezza è diventata sempre più urgente, soprattutto con l’emergere di nuovi dettagli e possibili incongruenze nelle versioni ufficiali.