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“Se scende in campo, sarà premier”. Sondaggi: la notizia che fa tremare Giorgia Meloni

Pubblicato: 25/07/2025 10:12

Pier Silvio Berlusconi e Marina si sono parlati più volte, negli ultimi giorni. Non per definire le ferie ad Arcore o a Villa Certosa, ma per affrontare il nodo più spinoso lasciato in eredità dal padre: il destino di Forza Italia. Un partito oggi considerato da entrambi svuotato di identità, ridotto a succursale di Fratelli d’Italia, con Antonio Tajani visto sempre più come un gregario di Giorgia Meloni che, da ministro degli Esteri, sogna il Colle più di quanto curi la linea politica azzurra.
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A far scattare l’allarme sarebbe stata proprio una cena riservata, in cui è emersa l’ambizione di Tajani al Quirinale. Una scoperta che avrebbe fatto infuriare Marina e, ancor di più, Pier Silvio, il quale – secondo fonti vicine alla famiglia – non avrebbe affatto gradito l’attivismo sottotraccia del leader forzista. Tanto da prendere in mano il telefono e commissionare un sondaggio.

I risultati del sondaggio sono stati sorprendenti: Forza Italia vale oggi circa l’8% nei sondaggi, ma la metà di quel consenso è ancora legato al ricordo di Silvio Berlusconi. Se uno dei suoi figli scendesse in campo, la percentuale potrebbe quasi raddoppiare. E se a candidarsi fosse Pier Silvio, più del 15% degli elettori forzisti lo vedrebbero subito come un leader credibile, potenzialmente competitivo anche sul piano nazionale. E poi ci sono sondaggi che fanno sognare: quelli che vogliono Berlusconi pronto a scalzare Giorgia Meloni come nuovo leader del centrodestra, punto di riferimento anche di tanti moderati da tempo ormai allergici al Pd e privi di un riferimento parlamentare vero. Pronti ad appoggiare un candidato di centrodestra che potrebbe, così, contare su un consenso larghissimo e proporsi come prossimo premier. Suggestioni, per ora. Ma non del tutto prive di fondamento.

Pier Silvio piace più di Marina. Il suo profilo è percepito come moderno, sobrio, rassicurante. Meno divisivo della sorella, più giovane, più vicino ai codici visivi e culturali del nuovo centrodestra. L’ipotesi di una sua candidatura alle Politiche del 2027 inizia a circolare con insistenza, anche tra coloro che un tempo avrebbero escluso ogni coinvolgimento diretto della famiglia nel post-Silvio.

Marina predica prudenza, ma non farà da ostacolo. In queste settimane ha incontrato in forma riservata numerosi esponenti del partito: governatori, parlamentari, dirigenti locali. Tutti, a bassa voce, hanno ammesso che Tajani non è in grado di garantire né visione né leadership. La gestione da Bruxelles, l’allineamento con Meloni, e l’incapacità di reagire alle spinte interne hanno lasciato Forza Italia in un limbo.

Per questo motivo, Tajani ha convocato un Consiglio nazionale con l’obiettivo di modificare lo statuto e limitare il peso delle correnti. Meno votanti ai congressi, tessere filtrate, e uno scudo interno contro eventuali sfidanti. L’obiettivo dichiarato è quello di blindarsi in vista del 2027, anche a costo di spaccare ulteriormente il partito.

La fronda interna però è già in fermento. Tra i nomi in movimento ci sono Licia Ronzulli, Alessandro Cattaneo, Deborah Bergamini, sempre più vicina a Marina. E se davvero Forza Italia dovesse trasformarsi nella “cosa di Pier Silvio”, molti degli attuali colonnelli si troverebbero sfrattati e politicamente irrilevanti.

Nel frattempo, sotto traccia, si lavora alla stesura di un nuovo manifesto liberale: un progetto che ricalchi lo spirito del ’94, aggiornato però ai tempi post-populisti. L’obiettivo? Presentare volti civici, credibili, per le amministrative di Milano e di altri grandi centri, in contrapposizione sia alla sinistra che alla destra identitaria meloniana.

Il bivio per Forza Italia è ormai segnato. O rimanere la stampella moderata del governo Meloni, condannata all’irrilevanza, o rilanciarsi con un Berlusconi nuovo, anche solo di nome. A Pier Silvio, oggi, il compito di decidere se raccogliere quell’eredità o lasciarla svanire in silenzio.

Nel frattempo, da Arcore filtrano indiscrezioni: Pier Silvio avrebbe già scritto una bozza di discorso. Le prime righe recitano: “Sono un imprenditore, ma soprattutto un italiano. E non posso più restare a guardare”. Se lo leggeremo davvero in pubblico, lo sapremo nei prossimi mesi. Intanto, Forza Italia resta in bilico, tra ambizioni personali, nostalgia e calcoli di potere.

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Ultimo Aggiornamento: 25/07/2025 21:39

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