
Ci sono storie che colpiscono per la loro drammaticità e per l’impatto emotivo che generano. Vicende che iniziano come esperienze di svago e che, nel giro di poche ore, si trasformano in casi complessi seguiti dai media e dall’opinione pubblica con apprensione crescente. È quanto accaduto in una vicenda internazionale che, nel tempo, ha sollevato dubbi, sospetti e interrogativi.
La conferma definitiva delle autorità è giunta dopo un’attenta analisi, volta a chiarire i dettagli di quanto accaduto. E ora, con una conclusione ufficiale, si cerca di porre fine a un lungo periodo di speculazioni.

La morte di Jay Slater è stata un tragico incidente
Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti britannici, il decesso di Jay Slater, 19 anni, avvenuto a Tenerife durante una vacanza, sarebbe stato accidentale. Il giovane, originario del Regno Unito, era scomparso il 17 giugno 2024, e il suo corpo senza vita è stato ritrovato 29 giorni dopo, in una zona remota del parco nazionale Teno, in un burrone profondo.
Durante la vacanza, il ragazzo aveva partecipato a un festival musicale con alcuni amici e, a fine serata, si era allontanato in compagnia di due uomini conosciuti poco prima. Si era recato con loro in un alloggio privato, distante diversi chilometri dal suo appartamento, da dove ha poi deciso di ripartire da solo il mattino seguente, nonostante fosse stato sconsigliato.
Nei suoi ultimi messaggi, Slater aveva mostrato il paesaggio che lo circondava e parlato di sete intensa e di batteria scarica del cellulare. Poco prima della scomparsa definitiva del segnale, aveva chiesto se fosse possibile bere da un cactus, temendo che fosse velenoso. L’ultima comunicazione, una telefonata di 22 secondi, si è interrotta poco prima delle 9 del mattino.
Dall’indagine è emerso che il giovane avrebbe assunto sostanze stupefacenti e alcolici durante la serata. Il suo smartwatch ha registrato movimento costante dalle 8:00 del mattino fino al momento della caduta. Si ritiene che, in stato confusionale e disidratato, abbia perso l’equilibrio in un tratto impervio, precipitando da un’altezza stimata di 20-25 metri. L’impatto gli ha causato fratture letali al cranio e al bacino.
Il suo corpo è stato localizzato solo il 15 luglio, dopo giorni di ricerche da parte delle squadre di soccorso. Con la chiusura ufficiale dell’inchiesta, si mette fine a una lunga fase di incertezza, confermando che non vi sono responsabilità di terzi.