
Il mare rappresenta da sempre un luogo di svago e relax per molte persone, ma può trasformarsi rapidamente in una fonte di pericolo quando le condizioni diventano difficili. Correnti imprevedibili, mare mosso e malori improvvisi sono fattori che possono mettere a rischio anche chi si sente esperto e sicuro in acqua. In queste situazioni, l’istinto di proteggere i propri cari può spingere a gesti eroici, ma purtroppo non sempre si riesce a evitare tragedie.
La tragedia

Il 26 luglio, sulla litoranea viterbese, un tragico episodio ha scosso la comunità locale. Alessandro D’Angelo, 47 anni, originario di Roma, si trovava in spiaggia con la famiglia quando la moglie e i figli sono stati sorpresi dalle onde e hanno cominciato a trovarsi in difficoltà mentre nuotavano al largo. Vedendo il pericolo, l’uomo si è tuffato in mare per salvarli.
Il tentativo di salvataggio

Alcuni bagnini di uno stabilimento vicino, accortisi dell’emergenza, sono intervenuti prontamente e sono riusciti a trarre in salvo la donna e i bambini. Purtroppo, Alessandro D’Angelo non è riuscito a riemergere ed è annegato. I soccorsi del 118, giunti immediatamente sul posto, hanno potuto solo constatare il decesso.
La guardia costiera di Civitavecchia è ora impegnata nelle indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. La salma è stata affidata all’autorità giudiziaria.
Questo episodio drammatico ricorda l’importanza di rispettare il mare e le sue insidie, anche quando si agisce per proteggere chi si ama. Il coraggio e il sacrificio di Alessandro D’Angelo rimangono un segno profondo per tutti coloro che lo conoscevano e per la comunità intera.