
L’estate 2025 si sta trasformando in una stagione drammatica per la Sardegna, flagellata da una serie di incendi devastanti che stanno mettendo in ginocchio il territorio. Il caldo estremo, con punte superiori ai 40 gradi, unito al vento di maestrale che da ore soffia violentemente sul sud dell’isola, ha contribuito a far divampare focolai in diverse aree, rendendo estremamente complesso il lavoro delle squadre antincendio e mettendo a rischio l’incolumità pubblica.
Il rogo più grave si è sviluppato nel pomeriggio di domenica 27 luglio nella rinomata località turistica di Villasimius, in provincia di Cagliari, e più precisamente nei pressi della celebre spiaggia di Punta Molentis. Le fiamme, alimentate dal vento, hanno rapidamente divorato la vegetazione, raggiungendo la costa e trasformando una giornata di mare in un incubo per centinaia di bagnanti. Le vie di fuga sono state quasi completamente bloccate dal fuoco, costringendo le persone a cercare riparo sulla sabbia o lungo il bagnasciuga.
Panico tra i bagnanti, auto carbonizzate e spiagge in fiamme

Secondo le testimonianze raccolte sul posto e le immagini circolate sui social, la scena è stata da film apocalittico: bambini in lacrime, famiglie in fuga, colonne di fumo alte decine di metri e auto in fiamme. Molti turisti, nel tentativo di salvare i propri mezzi e mettersi in salvo, hanno spostato le auto fino all’arenile, spesso con i passeggeri già a bordo. Tuttavia, decine di vetture sono rimaste intrappolate nel parcheggio accanto alla spiaggia e sono state completamente distrutte dal fuoco.
Il panico è stato aggravato dalla rapidità con cui l’incendio ha guadagnato terreno e dal fatto che l’unica strada di accesso alla spiaggia è stata invasa dal fumo e dalle fiamme, impedendo il deflusso ordinato delle persone. La zona è stata evacuata d’urgenza dalla Protezione civile, mentre i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine hanno coordinato gli interventi di emergenza.
Maxi intervento via terra, aria e mare
Sul posto sono immediatamente intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco: una proveniente dal distaccamento di San Vito e una dalla sede stagionale di Castiadas, supportate da numerosi volontari. Il comando operativo dei Vigili del Fuoco ha confermato che nell’area erano presenti circa 200 veicoli, molti dei quali a rischio. Per fronteggiare l’incendio sono stati attivati anche i Canadair della flotta aerea nazionale, che stanno effettuando lanci d’acqua in coordinamento con gli elicotteri regionali.
L’emergenza ha richiesto inoltre il coinvolgimento del nucleo nautico dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto di Cagliari, che hanno messo in campo motobarche, gommoni e sommozzatori per effettuare eventuali evacuazioni via mare. Tuttavia, il forte vento di maestrale sta rendendo difficili anche le operazioni in acqua. Un elicottero è in volo per garantire un monitoraggio costante dall’alto e per facilitare le manovre aeree di contenimento.
Danni ambientali e paura per i turisti

Secondo quanto riferito dal GrIG (Gruppo d’intervento giuridico), l’incendio ha provocato danni gravissimi a un’area considerata un vero e proprio gioiello ambientale della Sardegna: “È letteralmente andata in fumo una delle spiagge più belle dell’isola, con una biodiversità unica e fragilissima”. L’associazione ha denunciato non solo la perdita ecologica, ma anche la mancata prevenzione, chiedendo che siano accertate eventuali responsabilità.
Intanto, i turisti presenti a Villasimius sono stati trasferiti in zone sicure. Alcuni di loro sono rimasti bloccati in spiaggia per oltre un’ora, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Il Comune ha allestito punti di raccolta e assistenza per chi ha perso l’auto o gli effetti personali nel rogo. Non si segnalano, al momento, feriti gravi, ma lo shock psicologico vissuto da adulti e bambini è stato enorme.
Altri roghi attivi sull’isola
La situazione non è migliore nel resto dell’isola. Altri incendi si sono sviluppati nelle ultime ore a Villacidro, Osilo e Dolianova, anch’essi aggravati dalle condizioni climatiche estreme. In alcuni casi, le fiamme hanno minacciato abitazioni e aziende agricole, costringendo gli abitanti all’evacuazione. La Regione Sardegna ha dichiarato lo stato di massima allerta e sta valutando l’eventuale richiesta di supporto al Governo centrale.
Nel frattempo, continuano le operazioni di spegnimento, che proseguiranno per tutta la notte. Le autorità invitano i cittadini a non avvicinarsi alle aree interessate, a tenere sgombre le strade per facilitare il passaggio dei mezzi di soccorso e a segnalare tempestivamente nuovi focolai.
L’incubo incendi in Sardegna è tutt’altro che finito.