
Un nuovo massacro di civili si è consumato in uno dei teatri di conflitto più trascurati del mondo. Un gruppo armato ha fatto irruzione in una chiesa cattolica durante la notte, seminando panico e morte tra i fedeli. Le prime testimonianze raccontano di un’azione brutale, con colpi d’arma da fuoco, machete e incendi dolosi. Un attacco mirato, compiuto in un luogo di culto, che mette ancora una volta sotto i riflettori la drammatica situazione in alcune regioni dell’Africa centrale.

Secondo quanto riferito dai media locali e dall’Associated Press, l’attacco è avvenuto nella città di Komanda, nella provincia di Ituri, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. L’assalto, avvenuto intorno all’una di notte, sarebbe stato compiuto da miliziani delle Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo ribelle affiliato allo Stato Islamico. I terroristi hanno invaso una chiesa cattolica armati di machete e armi da fuoco, uccidendo numerose persone durante la funzione notturna.
Conferme contrastanti sul bilancio delle vittime

Il bilancio dell’attacco terroristico è ancora incerto. L’esercito congolese ha confermato almeno 10 vittime, mentre un esponente della società civile ha parlato di almeno 21 morti. Tuttavia, secondo alcune fonti locali citate dall’agenzia internazionale, le persone uccise sarebbero oltre 40. Oltre alla strage nella chiesa, i ribelli hanno anche dato fuoco a case e negozi, aggravando ulteriormente l’impatto dell’attacco sulla popolazione civile.
La città di Komanda si trova in una zona da anni soggetta a violenze etniche e offensive di gruppi armati, spesso sotto il controllo limitato delle forze governative. Le Adf, originarie dell’Uganda, sono uno dei gruppi più attivi e violenti nella regione orientale del Paese, e sono considerate responsabili di centinaia di morti negli ultimi anni.
La condanna internazionale
Non si è fatta attendere la reazione dell’Italia. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso la propria indignazione con un messaggio pubblicato su X: “Esprimo la più ferma condanna per l’attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, dove un gruppo terrorista legato all’Isis ha ucciso oltre 40 civili. I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L’Italia è vicina alle famiglie delle vittime e al popolo congolese”.
L’attentato riaccende l’attenzione internazionale sulla grave crisi umanitaria che colpisce vaste aree della Repubblica Democratica del Congo, dove la presenza di gruppi armati e il coinvolgimento di reti jihadiste internazionali minano da anni la stabilità e la sicurezza dei civili.