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Uccide il cognato in modo feroce: arrestato dai carabinieri

Pubblicato: 27/07/2025 11:06
uccide bottigliate cognato Viterbese

Nel silenzio delle sere estive, quando le strade dei piccoli centri si riempiono di voci e di passi lenti, basta poco a rompere l’equilibrio. Un gesto, una parola, uno sguardo fuori posto. Nelle piazze che sembrano ferme nel tempo, dove tutti si conoscono e i ritmi sono scanditi da abitudini quotidiane, anche la più banale discussione può trasformarsi in qualcosa di più. Una scintilla che, se trova terreno fertile, diventa subito incendio.
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In certe circostanze, è come se il contesto svanisse, se la presenza degli altri diventasse un rumore indistinto. La rabbia sale, i pensieri si annebbiano, e ciò che resta è il gesto cieco, violento, istintivo. Chi guarda da fuori, spesso, non capisce. Ma chi vive dentro quel momento, dentro quel conflitto, è travolto da una forza che lo disconnette dalla realtà. E quando tutto si spegne, troppo tardi, rimane solo il sangue sull’asfalto e il peso delle conseguenze.

Colpito alla testa con una bottiglia durante una lite

È successo tutto in pochi minuti, nel cuore di Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo, nella tarda serata di sabato. Una discussione tra due uomini è degenerata in un’aggressione mortale. Secondo le prime ricostruzioni, i due – entrambi di origine romena – avrebbero iniziato a litigare per motivi ancora in fase di accertamento. Poi, all’improvviso, uno dei due ha afferrato una bottiglia e ha colpito con violenza l’altro alla testa.

L’aggressione è avvenuta in via Roma, la strada principale del paese, frequentata anche nelle ore serali. Alcuni passanti hanno subito dato l’allarme, ma i soccorsi arrivati sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della vittima. Per lui non c’era già più nulla da fare. L’uomo è morto sul colpo, colpito con estrema violenza in un punto vitale.

La vittima si chiamava Alexandru Marian

A perdere la vita è stato Alexandru Marian, 38 anni, residente da tempo nel viterbese. L’uomo era conosciuto in paese, dove svolgeva lavori saltuari nell’edilizia. Il presunto aggressore, anch’egli connazionale, è stato rintracciato dai carabinieri poco dopo il delitto, mentre si aggirava nei pressi del luogo dell’aggressione, in evidente stato di agitazione. Arrestato con l’accusa di omicidio volontario, è stato trasferito in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida.

L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato. I carabinieri della stazione di Fabrica di Roma, insieme ai colleghi della Compagnia di Civita Castellana, hanno messo in sicurezza l’area e avviato le prime indagini. Gli investigatori stanno ora cercando di chiarire le cause della lite, raccogliendo testimonianze e analizzando le immagini delle videocamere presenti nella zona.

Una comunità sotto shock

Il tragico episodio ha lasciato sgomenta l’intera comunità di Fabrica di Roma, dove eventi di questo tipo sono rari. La violenza consumata in un contesto così quotidiano, quasi familiare, ha colpito profondamente i residenti. In molti si sono detti increduli e addolorati, sottolineando come nulla potesse far presagire un’escalation tanto drammatica tra due persone che, almeno in apparenza, si conoscevano da tempo.

Il sindaco ha espresso la propria vicinanza ai familiari della vittima, invitando la cittadinanza alla calma: «È un evento che sconvolge tutti noi – ha dichiarato – ma dobbiamo lasciare che la giustizia faccia il suo corso». Intanto si moltiplicano i messaggi di cordoglio e gli appelli a un maggior presidio del territorio, anche nei centri più piccoli, dove il rischio di tensioni sommerse è spesso sottovalutato.

Indagini in corso e attesa per l’autopsia

Mentre prosegue l’inchiesta, la salma di Alexandru Marian è stata trasferita all’istituto di medicina legale per l’autopsia, che dovrà chiarire con precisione le cause del decesso. L’uomo arrestato rischia una condanna pesante, qualora le accuse vengano confermate. Il fascicolo aperto dalla Procura di Viterbo riporta l’ipotesi di omicidio volontario, ma molto dipenderà dalle risultanze investigative.

Nel frattempo, i carabinieri stanno lavorando per ricostruire il profilo dei due coinvolti, cercando eventuali precedenti o segnali che potessero anticipare il conflitto. In particolare, si cerca di capire se tra i due vi fossero tensioni pregresse o se la lite sia stata del tutto improvvisa. Un’indagine che punta a restituire alla comunità almeno una spiegazione per una violenza che, oggi, sembra ancora inspiegabile.

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Ultimo Aggiornamento: 27/07/2025 11:31

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