
Sta facendo discutere in tutta Europa il video dell’arrivo in Cina della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al centro di una visita diplomatica che si è aperta tra il gelo formale di Pechino e una pioggia di critiche politiche in patria. Le immagini diffuse online mostrano von der Leyen e altri funzionari europei salire in silenzio su un autobus davanti a un piccolo contingente di funzionari cinesi, senza alcuna cerimonia di benvenuto, né delegazioni ufficiali, né tappeti rossi. Una scena che ha scatenato polemiche sui social e aperto interrogativi sulla tenuta delle relazioni tra Cina e Unione Europea.
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Il momento, catturato da un video diventato virale su X (ex Twitter), ha suscitato reazioni contrastanti: da chi parla di una normale prassi protocollare a chi, invece, vi legge un chiaro segnale politico da parte di Pechino, una “umiliazione” simbolica indirizzata alla leadership europea e al suo ruolo nel panorama geopolitico attuale.
Le reazioni politiche e il malumore diplomatico
Tra i primi a commentare duramente l’accaduto sono stati diversi esponenti sovranisti europei, che hanno accusato la Commissione di debolezza internazionale e di “non saper farsi rispettare” nelle sedi che contano. Alcuni analisti hanno parlato di un gesto deliberato da parte della Cina per rimarcare le tensioni crescenti con Bruxelles, in particolare dopo le sanzioni europee su tecnologie sensibili, le frizioni sul commercio e il recente irrigidimento dell’Europa sulle politiche industriali cinesi.
A livello ufficiale, nessun commento è stato rilasciato dalla Commissione Europea, ma nei corridoi di Bruxelles la delusione sarebbe palpabile. La scelta del governo cinese di evitare qualsiasi gesto simbolico di accoglienza alla presidente von der Leyen viene interpretata da più osservatori come una dichiarazione di ostilità diplomatica, un modo per ricordare all’Europa che Pechino non considera Bruxelles un interlocutore alla pari rispetto a Washington o Mosca.

Cina e Ue: un rapporto sempre più teso
Negli ultimi anni, le relazioni tra Unione Europea e Cina si sono fatte via via più complesse. Da un lato, l’Europa resta uno dei principali partner commerciali del gigante asiatico. Dall’altro, Bruxelles ha cominciato a esprimere con sempre maggiore chiarezza le sue preoccupazioni per la dipendenza tecnologica, il mancato rispetto dei diritti umani e le pratiche commerciali giudicate sleali da molti governi europei.
Nel quadro internazionale segnato dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni Usa-Cina, l’Unione si è allineata su posizioni più caute, accentuando la distanza strategica da Pechino. Le parole di von der Leyen, che negli ultimi mesi ha più volte parlato di “de-risking” nei confronti della Cina — cioè riduzione dei rischi economici e strategici legati alla sua centralità produttiva — non sono passate inosservate.
Proprio per questo motivo, il tono gelido dell’accoglienza in Cina viene oggi interpretato come una rappresaglia diplomatica, un modo per rispondere in modo silenzioso ma eloquente all’atteggiamento europeo.
La Cina ha umiliato totalmente la Commissione Europea guidata dalla Presidente Ursula von der Leyen che è arrivata in Cina e li ha fatti salire su un autobus senza alcuna cerimonia di benvenuto. pic.twitter.com/erv74YY1lK
— Valentina (@valeangelsback) July 26, 2025
L’immagine che conta: diplomazia e percezione
Al di là del protocollo, l’immagine ha il suo peso. E in diplomazia, i simboli sono fondamentali. Il video di Ursula von der Leyen che scende le scalette dell’aereo senza essere accolta da alcun funzionario di alto livello e si dirige verso un semplice autobus ha provocato una ferita all’immagine della Commissione Europea.
Molti si interrogano ora sul ruolo effettivo dell’Ue nello scenario internazionale. È davvero riconosciuta come potenza autonoma o resta intrappolata in un ruolo subalterno tra le grandi potenze? Le scelte di von der Leyen, in politica estera e commerciale, stanno spingendo l’Europa verso un confronto più diretto con le superpotenze. Ma le conseguenze di questa strategia, come dimostra l’episodio cinese, non sono prive di costi simbolici e politici.
Mentre i rapporti con gli Stati Uniti si rafforzano, e mentre si mantiene una linea dura nei confronti della Russia, la Cina sembra voler rimarcare la propria distanza, relegando la presidente della Commissione a un ruolo marginale durante una visita che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere centrale per riequilibrare i rapporti tra le due sponde dell’Eurasia.
Un nodo politico tutto europeo
In patria, il video ha già scatenato malcontento nei partiti di opposizione, che accusano von der Leyen di scarso peso internazionale e di esporsi a situazioni imbarazzanti. E mentre ci si avvicina alle elezioni europee, ogni gesto, ogni simbolo, ogni video virale può trasformarsi in un’arma politica.
La domanda che molti si pongono è se l’Europa sia in grado oggi di parlare con una voce sola e farsi rispettare nei consessi internazionali, o se le sue istituzioni — Commissione in testa — soffrano di un eccesso di formalismo e una carenza di incisività. L’episodio cinese sembra offrire una risposta amara.