Vai al contenuto

Volley, l’Italia è campione di Nations League: 3-1 al Brasile. Egonu fuori, Antropova protagonista

Pubblicato: 27/07/2025 22:39

A un anno esatto dall’oro europeo di Parigi, l’Italia femminile di Julio Velasco conquista anche la Nations League, superando in rimonta il Brasile per 3-1 (22-25, 25-18, 25-22, 25-22) nella finale di Bangkok. È il 28° successo consecutivo per le azzurre, che confermano la loro supremazia nel panorama internazionale con una prestazione intensa, sofferta e trasformata da una protagonista inattesa: Ekaterina Antropova.

Il palazzetto vibra di tensione. Il sestetto è quello ormai consolidato: Orro in palleggio, Egonu opposto, schiacciatrici Sylla e Degradi, centrali Danesi e Fahr, con De Gennaro libero. Ma l’inizio è pieno di ostacoli. Il Brasile va avanti 8-4, l’Italia fatica in ricezione e costruzione. La rimonta arriva grazie ai muri di Sylla e Danesi, e al pallonetto di Orro. Egonu accende il parziale con due servizi e una diagonale che valgono il sorpasso (17-15), ma nel finale le azzurre si disuniscono, Degradi sbaglia due volte, Gabi punisce con il mani-out e Bergmann mura il 22-25.

Degradi si fa male, entra Nervini. Ma l’Italia reagisce

Il secondo set parte con rabbia: Fahr attacca centrale, Gabi sbaglia, e l’Italia scappa subito sul 9-4. L’ace di Orro vale l’11-5 e il set sembra già indirizzato, ma poi arriva l’imprevisto. Degradi si infortuna ricadendo male su una gamba, lascia il campo sorretta dallo staff medico e in lacrime. Entra Nervini, alla sua prima vera occasione internazionale.

Le azzurre si ricompattano. Velasco chiama il doppio cambio: Antropova entra e colpisce subito con una torsione impossibile da leggere per la difesa verdeoro. Poi è Fahr a murare, Antropova a schiacciare, Gabi a sbagliare. Nonostante la tensione, l’Italia chiude il set con autorità: 25-18.

Cambio di marcia, Egonu esce

Nel terzo parziale, l’Italia parte forte (9-6) ma il Brasile risponde colpo su colpo. Velasco cambia tutto: fuori Egonu, che lascia il campo con un gesto di stizza, dentro ancora Antropova. È la svolta della partita. L’opposto segna in tutti i modi: diagonale stretto, muro su Kisy, pallonetto su Gattaz. In parallelo, Nervini non trema e Danesi chiude con il muro del 21-18.

Il Brasile si rifà sotto, ma Antropova è inarrestabile: quattro set point, e l’ultimo lo trasforma lei, con una fucilata diagonale che vale il 25-22.

Il sigillo finale porta ancora la firma di Antropova

Nel quarto set, Egonu resta in panchina. Antropova invece prende in mano la finale. Mette giù il mani-out del 3-1, poi due muri su Gabi che fanno male al Brasile. Orro lascia il campo a Cambia, che si prende anche il lusso di vincere un contrasto a rete. Il break arriva sul 15-13 con un pallonetto teso di Sylla, ma è ancora Antropova a guidare il finale.

Danesi segna a muro e poi in fast, Fahr mantiene le distanze, mentre il Brasile cerca l’ultimo assalto. Sul 24-22, Kisy attacca out, Ze Roberto chiede il video challenge ma il verdetto è negativo. Match point Italia.

Antropova ci arriva, viene murata, Nervini va vicina alla chiusura, poi Antropova rientra in salto: colpo diagonale violentissimo, ed è 25-22. Esplode la festa, con Paola Egonu che corre ad abbracciarla.

Antropova MVP, ma è un’Italia di squadra

Con 17 punti messi a referto entrando dalla panchina, Ekaterina Antropova si prende di forza il titolo di MVP della finale. Ma l’Italia è molto più della sua opposta: è un gruppo che cambia volto, assorbe gli imprevisti, si rigenera. Lo zampino di Julio Velasco si vede in ogni rotazione, in ogni time out, in ogni scelta.

Ora l’obiettivo si chiama Parigi 2026, con una squadra che non ha più paura di nessuno. Nemmeno di se stessa.

A un anno esatto dall’oro europeo di Parigi, l’Italia femminile di Julio Velasco conquista anche la Nations League, superando in rimonta il Brasile per 3-1 (22-25, 25-18, 25-22, 25-22) nella finale di Bangkok. È il 28° successo consecutivo per le azzurre, che confermano la loro supremazia nel panorama internazionale con una prestazione intensa, sofferta e trasformata da una protagonista inattesa: Ekaterina Antropova.

Il palazzetto vibra di tensione. Il sestetto è quello ormai consolidato: Orro in palleggio, Egonu opposto, schiacciatrici Sylla e Degradi, centrali Danesi e Fahr, con De Gennaro libero. Ma l’inizio è pieno di ostacoli. Il Brasile va avanti 8-4, l’Italia fatica in ricezione e costruzione. La rimonta arriva grazie ai muri di Sylla e Danesi, e al pallonetto di Orro. Egonu accende il parziale con due servizi e una diagonale che valgono il sorpasso (17-15), ma nel finale le azzurre si disuniscono, Degradi sbaglia due volte, Gabi punisce con il mani-out e Bergmann mura il 22-25.

Degradi si fa male, entra Nervini. Ma l’Italia reagisce

Il secondo set parte con rabbia: Fahr attacca centrale, Gabi sbaglia, e l’Italia scappa subito sul 9-4. L’ace di Orro vale l’11-5 e il set sembra già indirizzato, ma poi arriva l’imprevisto. Degradi si infortuna ricadendo male su una gamba, lascia il campo sorretta dallo staff medico e in lacrime. Entra Nervini, alla sua prima vera occasione internazionale.

Le azzurre si ricompattano. Velasco chiama il doppio cambio: Antropova entra e colpisce subito con una torsione impossibile da leggere per la difesa verdeoro. Poi è Fahr a murare, Antropova a schiacciare, Gabi a sbagliare. Nonostante la tensione, l’Italia chiude il set con autorità: 25-18.

Cambio di marcia, Egonu esce

Nel terzo parziale, l’Italia parte forte (9-6) ma il Brasile risponde colpo su colpo. Velasco cambia tutto: fuori Egonu, che lascia il campo con un gesto di stizza, dentro ancora Antropova. È la svolta della partita. L’opposto segna in tutti i modi: diagonale stretto, muro su Kisy, pallonetto su Gattaz. In parallelo, Nervini non trema e Danesi chiude con il muro del 21-18.

Il Brasile si rifà sotto, ma Antropova è inarrestabile: quattro set point, e l’ultimo lo trasforma lei, con una fucilata diagonale che vale il 25-22.

Il sigillo finale porta ancora la firma di Antropova

Nel quarto set, Egonu resta in panchina. Antropova invece prende in mano la finale. Mette giù il mani-out del 3-1, poi due muri su Gabi che fanno male al Brasile. Orro lascia il campo a Cambia, che si prende anche il lusso di vincere un contrasto a rete. Il break arriva sul 15-13 con un pallonetto teso di Sylla, ma è ancora Antropova a guidare il finale.

Danesi segna a muro e poi in fast, Fahr mantiene le distanze, mentre il Brasile cerca l’ultimo assalto. Sul 24-22, Kisy attacca out, Ze Roberto chiede il video challenge ma il verdetto è negativo. Match point Italia.

Antropova ci arriva, viene murata, Nervini va vicina alla chiusura, poi Antropova rientra in salto: colpo diagonale violentissimo, ed è 25-22. Esplode la festa, con Paola Egonu che corre ad abbracciarla.

Antropova MVP, ma è un’Italia di squadra

Con 17 punti messi a referto entrando dalla panchina, Ekaterina Antropova si prende di forza il titolo di MVP della finale. Ma l’Italia è molto più della sua opposta: è un gruppo che cambia volto, assorbe gli imprevisti, si rigenera. Lo zampino di Julio Velasco si vede in ogni rotazione, in ogni time out, in ogni scelta.

Ora l’obiettivo si chiama Parigi 2026, con una squadra che non ha più paura di nessuno. Nemmeno di se stessa.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure