
Garlasco torna sotto i riflettori con un colpo di scena che accende il dibattito nei salotti televisivi e sui social. Il 28 luglio, l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, ha scelto il palco di Morning News su Canale 5 per annunciare una svolta decisa che chiama in causa Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Negli ultimi giorni, il team di consulenti di Stasi ha dichiarato con sicurezza che la famosa impronta 33 conterrebbe sangue e sudore di Sempio. Ma Lovati non ci sta: le sue parole, riprese anche da La provincia pavese, promettono battaglia e alimentano il mistero attorno alla vicenda.
Un caso che divide: l’impronta 33 sotto i riflettori
Per chi vuole saperne di più: “Non è di Alberto Stasi”. Garlasco, nuovo colpo di scena: il giallo dell’impronta fantasma

Durante la trasmissione, Lovati ha preso una posizione netta: “mi sembra una follia dire che quell’impronta è insanguinata e piena di sudore basandosi solo una su una foto: sto pensando di chiedere l’estromissione della difesa di Stasi da questo procedimento. Abbiamo rispetto per i legali di Stasi, però questa perizia non la ritengo plausibile. Abbiamo anche noi una perizia su quell’impronta che dice altro, escludendo Sempio”.
Scontro tra perizie e simulazioni in tv

Non solo: in diretta, l’avvocato rincara la dose, restando fedele alle dichiarazioni riportate sui giornali. “Mi sembra il piccolo alchimista da quel che ho sentito dire. Dei catini di sudore, di sangue ecc. Hanno fatto una simulazione ma sono cose che non stanno né in cielo né in terra, sembrano gli esperimenti chimici che facevamo al massimo in quarta ginnasio. Prima di arrivare a questo punto, volete chiarire se quell’impronta è attribuile a Sempio o no? A che cosa è stata raffrontata quell’impronta? Se la parte sinistra della fotografia, per chi guarda, c’entra il palmare di Sempio oppure no?”.

La replica: la difesa di Stasi non ci sta
“La consulenza della difesa di Stasi è un’invenzione”
— Morning News (@MorningNewsTv) July 28, 2025
Massimo Lovati a #MorningNews sull’impronta33 pic.twitter.com/23xBKvbPgy
Nel dibattito entra anche l’avvocatessa Giada Bocellari, difesa di Stasi, che spiega: “Abbiamo fatto delle sperimentazioni a livello statistico, quindi non con una impronta ma con più impronte, in diverse situazioni. Queste tra l’altro sono prove sperimentali che tutti possono fare, anche la difesa di Sempio le può replicare, non abbiamo la pretesa di essere gli unici: sono prove ripetibili. E abbiamo realizzato esattamente quello che ha fatto il Ris sull’impronta 33: abbiamo spruzzato la ninidrina, abbiamo aspettato che reagisse e abbiamo grattato l’intonaco”.