
A Garlasco qualcosa si sta muovendo, e il mistero si fa sempre più fitto. Da mesi si parla poco dell’omicidio di Chiara Poggi, ma ora dagli ultimi sviluppi emergono dettagli che potrebbero cambiare tutto. A rilanciare il caso è Gianluca Zanella, giornalista e volto del canale YouTube Darkside, che ha raccontato le ultime novità a Calibro 8, il programma radiofonico di Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus. Le sue parole sono state misurate, ma hanno lasciato intendere che le indagini della procura di Pavia nascondano molto più di quanto si pensi.
Le nuove indiscrezioni su Garlasco hanno subito acceso la curiosità degli appassionati di cronaca. Secondo Zanella, l’apparente immobilità dell’inchiesta nasconderebbe una realtà ben diversa, e le autorità starebbero lavorando in silenzio su elementi inediti che potrebbero portare a una svolta.
Nuove teorie e vecchi sospetti
Zanella continua a credere nell’innocenza di Alberto Stasi, e non si tratta di semplice opinione. “L’innocenza di Stasi, di cui io sono convinto, ma non per partito preso, paradossalmente è contenuta nella sentenza di condanna”, ha dichiarato senza mezzi termini. Secondo il giornalista, il processo sarebbe stato fragile e basato su indagini affrettate: i famosi sette indizi che hanno portato alla condanna di Stasi sarebbero “un castello di carta fragilissimo”, già messo in dubbio da elementi presenti agli atti.

Ma cosa c’è davvero dietro il silenzio della procura? Zanella esclude ipotesi di complotti e insabbia menti, ma sottolinea come la riluttanza a riaprire le ferite di una storia così dolorosa sia ancora forte. “La procura di Pavia non vuol far trapelare granché, se non nulla”, racconta, rimarcando che da mesi i media continuano a girare intorno agli stessi dettagli senza riuscire ad andare oltre.
Ipotesi alternative e nuovi scenari

Le ipotesi alternative al movente originario si fanno sempre più intriganti. Zanella mette da parte le teorie esoteriche, considerate troppo fantasiose, e punta invece su una pista molto più oscura: quella di abusi sessuali mai approfonditi. Non ci sono nomi o accuse esplicite, ma il messaggio del giornalista è chiaro: per arrivare alla verità bisogna essere pronti a guardare anche dove finora nessuno ha voluto indagare.
Verso una possibile svolta

La parte finale dell’intervista di Zanella ha lasciato tutti senza fiato. Il giornalista è convinto che gli inquirenti abbiano raccolto nuovi elementi, non solo scientifici, che sono già stati depositati ma non resi pubblici. “Bisognerà aspettare ottobre, la fine dell’incidente probatorio”, afferma, lasciando aperta la possibilità che proprio allora si possa scrivere una nuova pagina del caso Garlasco. La svolta potrebbe essere dietro l’angolo, e chi segue questa vicenda da anni è pronto a scoprire una verità che potrebbe essere molto più vicina di quanto si pensi.