
Dramma nel Lodigiano, dove si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di un uomo scomparso da tre giorni. Il corpo senza vita del 40enne è stato trovato all’interno della sua auto in una zona di campagna isolata. Da sabato scorso non si avevano più sue notizie e le ricerche avevano coinvolto decine di soccorritori.
Il ritrovamento è avvenuto in località Fornace, nelle campagne del Cremonese, tra Pizzighettone, Grumello Cremonese e Crotta d’Adda. L’auto è stata avvistata nella serata di lunedì 28 luglio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il magistrato di turno. Le cause del decesso sono ancora da accertare e restano aperte tutte le ipotesi: incidente, gesto volontario o atto doloso.
Il 40enne, residente a Codogno, nel Basso Lodigiano, era scomparso sabato. Alle ore 16 di quel giorno il suo cellulare aveva agganciato una cella telefonica nella zona di Grumello Cremonese, fornendo l’ultimo segnale. Da quel momento in poi, il nulla. Nessun altro contatto, nessuna traccia.

A dare l’allarme era stato un uomo che aveva passato con lui le ultime ore. Si è presentato dai carabinieri confuso, con i vestiti bagnati e alcune ferite che sembravano compatibili con un incidente stradale. Ha riferito che il 40enne era andato via a bordo della sua auto, ma non era in grado di fornire il cognome o altri dettagli precisi, destando sospetti.
Nel pomeriggio di domenica, sono scattate le ricerche, coordinate dalla Prefettura di Cremona in collaborazione con le autorità del Lodigiano. È stato allestito un posto di comando avanzato a Grumello Cremonese, dove si sono concentrate squadre di protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri e anche un elicottero decollato da Bergamo.
L’area ispezionata comprendeva circa 20 chilometri quadrati, estendendosi fino alle rive del fiume Adda e della zona del Serio Morto, aree umide e di difficile accesso. La vegetazione fitta ha complicato le operazioni. Dopo due giorni intensi, è stata finalmente localizzata l’auto abbandonata e al suo interno il cadavere del 40enne.
Il ritrovamento del corpo ha messo fine alle speranze ma non ai dubbi. La dinamica dell’accaduto è ancora misteriosa e le informazioni fornite dal presunto amico si sono rivelate frammentarie, contraddittorie e insufficienti per ricostruire una versione dei fatti credibile.
Molti i “non ricordo” nella sua prima dichiarazione agli inquirenti, che ora stanno passando al vaglio tutti i dettagli, compresi gli orari, i movimenti e le possibili anomalie nel comportamento dell’uomo. Si attendono anche gli esiti dell’autopsia, che potrebbe chiarire le cause reali della morte.
La famiglia del 40enne aveva sporto denuncia di scomparsa e ha seguito con apprensione ogni aggiornamento. Ora resta il dolore per una perdita improvvisa e tragica, e il bisogno urgente di risposte. La comunità di Codogno è sotto choc, mentre le indagini proseguono per fare luce su quanto accaduto.