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Ucraina-Russia, la “battaglia” si sposta nella scherma: cosa è successo in pedana!

Pubblicato: 28/07/2025 14:20

Scherma e attualità si intrecciano in una sfida mondiale che va oltre il semplice risultato sportivo. Sullo sfondo della gara di fioretto a squadre femminile, la sfida tra Ucraina e Russia si trasforma in un simbolo, un vero atto politico sotto i riflettori globali. In pedana, la tensione si taglia con il fioretto: le russe, dietro la sigla “Atleti Individuali Neutrali” (AIN), incrociano le ucraine in un duello dal profondo significato.

L’Ucraina vince una sfida dai mille significati

L’atmosfera è sospesa, quasi surreale: niente contestazioni, nessuna tensione visibile, solo saluti di rito con le lame. Tutto sembra filare liscio, con la Russia vola avanti 18-11. Le ucraine, apparentemente spente, ribaltano tutto grazie a Olga Sopit, che piazza un parziale di 7-1 e riaccende la gara. Una svolta che cambia tutto, anche il clima sugli spalti.

Da quel momento le ucraine non si fermano più: sorpasso, allungo e chiusura sul 45-36, grazie al punto finale di Alina Poloziuk. È festa grande in tribuna, dove la presenza di Olga Kharlan – la regina della sciabola che si è presa un anno sabbatico – si fa sentire guidando cori e applausi. Nel frattempo, le russe restano impassibili, seguendo un copione controllato, ma il valore simbolico della sfida è palpabile.

La gioia dei tifosi ucraini

Nessuna protesta plateale, anche perché non è presente alcun tifoso russo sugli spalti. La mini curva ucraina invece accompagna ogni stoccata con entusiasmo, rendendo l’atmosfera ancora più carica. Dopo la sfida, a voce di Olga Kharlan pronuncia parole inequivocabili.

“Era necessario dare visibilità a questa questione”, dice la campionessa, riferendosi alla lettera firmata da oltre 400 atleti contro l’allentamento delle regole sulla neutralità dei russi, che hanno molti atleti connessi alle forze armate. La Federazione internazionale ha fatto orecchie da mercante, ma il significato della vittoria ucraina parla da sé: lo sport può mandare un messaggio potente.

Nel turno successivo per l’Ucraina è arrivata la sconfitta contro l’Italia (45-34), ma il vero successo era già stato ottenuto contro la Russia. E resta: perché a volte una stoccata vale quanto una dichiarazione di dignità, una risposta a chi vorrebbe separare la realtà dal campo di gara. Ma lo sport, ogni tanto, sa rispondere con un messaggio che va oltre la pavidità di chi deve prendere le decisioni.

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