In politica estera, le parole pesano più delle armi. E quando le tensioni si fanno economiche, come nel caso dell’accordo sui dazi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, ogni dichiarazione rischia di trasformarsi in uno scontro frontale. A innescare la miccia, questa volta, è Matteo Renzi, che con un’intervista al quotidiano la Repubblica accende la polemica contro la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
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Nel mirino, l’intesa siglata con Donald Trump, che prevede l’imposizione di dazi al 15% su alcuni beni europei. Un’intesa che, secondo il leader di Italia Viva, rappresenta non solo un danno economico per l’Europa, ma anche un segnale politico devastante.
“Una Caporetto per l’Europa, Meloni è insostenibile”
Renzi non usa mezzi termini: definisce l’accordo “insostenibile per le imprese” e ancora più insostenibile “Giorgia Meloni per le tasche degli italiani”. Il senatore parla apertamente di una “Caporetto per la Ue”, dove l’ideologia sovranista ha finito per portare vantaggi solo a Trump. “Soltanto chi vive su Marte può affermare che è sostenibile”, afferma, criticando la leggerezza con cui sarebbe stata affrontata una trattativa tanto cruciale.
Nel suo affondo, Renzi ironizza sul ruolo della presidente della Commissione: “Avevo chiesto che fosse Mario Draghi a trattare con Trump, uno capace di alzare la voce. Invece a trattare con il lupo Donald ci abbiamo mandato Cappuccetto Rosso Ursula”.
Meloni nel mirino: “Una fake news che cammina”
Il bersaglio principale resta però Meloni. Renzi contesta le sue precedenti dichiarazioni sull’accordo commerciale, ricordando come la premier avesse promesso un risultato “zero a zero” e annunciato 25 miliardi di euro per compensare le perdite. “Ma ci sono davvero questi soldi o sono quelli del Monopoli?”, domanda ironicamente. Secondo lui, la premier sta conducendo una politica basata più sull’immagine che sui risultati: “Pensa che basti una copertina su Time per essere autorevole, mentre intanto saltano le imprese”.
L’ex presidente del Consiglio spiega che l’accordo prevede anche un impegno della Ue ad acquistare gas americano per 750 miliardi in tre anni. “Io sono filo-Usa, ma una roba del genere significa fare solo gli interessi di Trump”. Il leader di Italia Viva sottolinea come questa scelta, insieme all’obbligo per gli Stati europei di comprare sistemi militari statunitensi, rappresenti un vero e proprio abbandono della sovranità europea: “Diamo la spada e l’energia a un altro Paese”.
“Fratelli del Connecticut, non d’Italia”
Renzi ironizza infine sull’identità del partito di Meloni: “D’ora in poi non dovranno più farsi chiamare Fratelli d’Italia, ma Fratelli del Connecticut”. Una battuta tagliente, che riassume il pensiero dell’ex premier sulla direzione politica intrapresa dal governo. Secondo lui, l’esecutivo ha “fallito” e ha subito l’aggressività commerciale americana senza ottenere nulla in cambio.
Ma nell’attacco si intravede anche uno spiraglio politico: “Per le opposizioni si apre un’opportunità. Sarà la chiave di volta per rilanciare l’alternativa al governo”, afferma Renzi, citando l’esempio di Canada e Australia, dove la reazione ai dazi imposti da Trump ha favorito la vittoria della sinistra. Un messaggio chiaro, che si rivolge sia all’elettorato che agli altri partiti d’opposizione: il terreno per un cambio di rotta, secondo Renzi, è pronto.