
Harry vuole la pace con suo padre Carlo, ma ogni suo gesto sembra allontanarlo sempre di più. Il Duca del Sussex, da anni in rotta con la famiglia reale, ha nuovamente fatto discutere per una visita a sorpresa a una figura chiave del suo passato emotivo: una donna che definisce la sua “seconda mamma”, e che lo ha aiutato in un momento in cui – secondo lui – nemmeno suo padre era in grado di comprendere il suo dolore. Un gesto che, per molti, segna un ulteriore passo indietro nei tentativi di riavvicinamento con la monarchia.
Sui media britannici si riaccende il dibattito su una possibile riconciliazione. All’inizio del mese, infatti, rappresentanti di Re Carlo e Harry si sono incontrati a Londra con l’obiettivo di gettare le basi per una nuova intesa. Il rapporto tra padre e figlio è ai minimi storici, ma entrambe le parti – secondo fonti vicine a Buckingham Palace – vorrebbero trovare un punto d’incontro, forse anche spinti dalle circostanze personali e pubbliche.
Sul fronte Sussex, le difficoltà economiche sembrano aggravare la tensione. I progetti professionali di Harry e Meghan Markle continuano a registrare battute d’arresto, l’ultima delle quali riguarda il distacco da Netflix. Secondo i più critici, proprio questa situazione starebbe spingendo la coppia verso un riavvicinamento tattico alla famiglia reale. Ma il passato pesa ancora troppo.
Il nodo più profondo è legato alla morte di Lady Diana. Harry non ha mai nascosto di aver vissuto quella tragedia in solitudine, sentendosi abbandonato dal padre. In interviste e nella sua autobiografia Spare, ha raccontato di essersi sentito “invisibile” nel suo dolore e ha spesso lasciato intendere che Carlo non abbia saputo offrirgli conforto o protezione. Da qui, la figura di Tania “TJ” Jenkins assume un ruolo centrale nella narrazione del principe.

Tania Jenkins, conosciuta in Botswana, è diventata per Harry una figura materna alternativa. Il loro incontro risale ai primi anni 2000, quando Harry – in viaggio in Africa – cercava rifugio emotivo dalla pressione e dal lutto. TJ, insieme al marito Mike, ha offerto al giovane principe un ambiente accogliente, lontano dal protocollo e dal giudizio. Un rapporto cresciuto con naturalezza, fino al punto in cui lui ha cominciato a chiamarla spontaneamente “mamma”.
In Spare, Harry descrive la Jenkins come una presenza che lo ha fatto sentire “a casa”. Le sue parole sono toccanti: “Mi disse: ‘Penso che il tuo corpo sia nato in Gran Bretagna, ma la tua anima è nata qui in Africa’. È probabilmente il complimento più bello che abbia mai ricevuto”. Un legame profondo, che si è rafforzato con il tempo e che continua ancora oggi, lontano dagli occhi della Famiglia Reale.
Harry ha rivelato di aver iniziato a chiamarla “mamma” per caso, durante una conversazione leggera. Ma quel soprannome è rimasto, carico di significato. “Teej sembrava scioccata, ma anche commossa”, scrive il principe. “Anch’io ero commosso. Da allora in poi, l’ho chiamata mamma in continuazione. È stato bello”. Un gesto simbolico, ma che rivela quanto cercasse una figura affettiva che potesse colmare il vuoto lasciato da Diana.

Secondo indiscrezioni, il Duca avrebbe recentemente fatto visita alla Jenkins. Durante un viaggio ufficiale in Angola, Harry si sarebbe spostato in Botswana per incontrarla. Un viaggio personale, tenuto riservato e avvenuto senza Meghan e i figli. La visita ha fatto storcere il naso a molti osservatori reali, che l’hanno interpretata come l’ennesimo tentativo di Harry di cercare conforto altrove, piuttosto che dentro la propria famiglia.
Per alcuni, questo incontro con TJ Jenkins rappresenta un altro schiaffo a Carlo. In un momento in cui si parla di distensione, il ricorso a una figura “materna” esterna, lontana dalla corona, rischia di riaprire vecchie ferite. Il desiderio di Harry di guarire il passato appare sincero, ma i suoi gesti – pubblici e privati – sembrano raccontare un’altra storia.