
La crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza ha scatenato un’ondata di condanne internazionali verso Israele, con crescenti pressioni affinché ponga fine a un conflitto che dura ormai da 21 mesi. L’opinione pubblica globale è stata particolarmente colpita dalle immagini strazianti di bambini palestinesi emaciati e dai primi decessi per fame all’interno del territorio.
In questo contesto drammatico, il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato martedì una possibile svolta nella posizione del Regno Unito. Londra si dice pronta a riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina a settembre, a meno che Israele non accetti un cessate il fuoco immediato e non avvii concreti passi verso una pace duratura nella regione.
Il premier ha convocato un’insolita riunione estiva del gabinetto di governo per discutere esclusivamente della situazione in Medio Oriente. “Il momento di riconoscere la Palestina è adesso, quando tale gesto può avere il massimo impatto politico e umanitario”, ha dichiarato Starmer ai suoi ministri.

Un diritto inalienabile, ma serve tempismo
Il leader laburista ha chiarito che il riconoscimento avverrà prima dell’Assemblea Generale dell’ONU prevista per settembre, salvo che Israele non interrompa l’offensiva su Gaza, non rinunci a qualsiasi piano di annessione in Cisgiordania e non dimostri l’intenzione di aderire a un processo di pace credibile, basato sulla soluzione dei due Stati.
Il conflitto in corso ha deteriorato ulteriormente l’immagine di Israele sulla scena internazionale, con numerosi governi e organizzazioni umanitarie che denunciano gravi violazioni dei diritti umani. In particolare, le morti per malnutrizione nei campi profughi di Gaza hanno sollevato l’indignazione dell’opinione pubblica globale.
Se concretizzata, la decisione di Londra allineerebbe il Regno Unito con la Francia, che la scorsa settimana è diventata il primo Paese del G7 ad annunciare l’intenzione di riconoscere lo Stato palestinese durante l’assemblea ONU del 21 settembre. Una mossa definita “storica” dal governo francese.
Una partita che riguarda anche l’Europa
“Insieme riapriamo la prospettiva di pace”, ha commentato Parigi, accogliendo con favore la posizione britannica. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha scritto su X (ex Twitter): “Il Regno Unito si unisce oggi allo slancio creato dalla Francia. A un’idea giusta e chiara, niente e nessuno può resistere”.
Il gesto, se confermato, rappresenterebbe una svolta nelle relazioni diplomatiche del Regno Unito con Israele e con il mondo arabo. Sarebbe inoltre un chiaro messaggio alla comunità internazionale sulla necessità di superare l’impasse politica che da decenni ostacola la pace tra israeliani e palestinesi.
Nel frattempo, la comunità internazionale resta in attesa di segnali concreti da parte del governo israeliano. Senza un’inversione di rotta, il riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese da parte del Regno Unito potrebbe diventare realtà già nelle prossime settimane.