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Virus West Nile, i morti salgono a sette: donazioni di sangue limitate in 31 province

Pubblicato: 29/07/2025 16:57

Salgono a sette le vittime del virus West Nile in Italia dall’inizio del 2025. Dopo i primi decessi registrati in Lazio e Piemonte, anche in Campania è scattato l’allarme. L’ultima vittima è un uomo di 68 anni di Trentola Ducenta, nel Casertano, morto presso l’ospedale di Aversa.

In Lazio, l’ultima vittima è un uomo di 86 anni deceduto all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove era ricoverato da inizio luglio. L’uomo era tra i primi casi di contagio della regione e si trovava in terapia intensiva da diverse settimane.

Il primo decesso in Campania è stato registrato all’Ospedale del Mare di Napoli, dove un uomo di 74 anni di Pomigliano d’Arco è morto il 25 luglio. Ricoverato in seguito a un’emorragia digestiva, aveva poi sviluppato febbre alta, stato confusionale e insufficienza renale.

Il secondo decesso in Campania è avvenuto il giorno successivo a Caserta, dove un uomo di 80 anni di Maddaloni, già affetto da patologie croniche, ha contratto una forma encefalitica dell’infezione da West Nile virus, risultata purtroppo letale.

Anche il Piemonte ha registrato un caso fuori stagione, con un decesso avvenuto a Novara. L’infezione sarebbe stata trasmessa da una zanzara sopravvissuta all’inverno in un luogo riparato, evidenziando come il rischio non sia più legato solo ai mesi estivi.

Il Centro nazionale sangue ha imposto limitazioni alla donazione in 31 province italiane, tra cui Roma, Milano, Napoli, Caserta, Latina, Novara e molte altre. I donatori che hanno soggiornato in queste aree devono essere sottoposti a Test NAT o sospesi temporaneamente per 28 giorni.

Il virus West Nile si trasmette principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, che si contagiano da uccelli migratori o stanziali come gabbiani, cornacchie e corvi. Lo ha spiegato il prof. Gianni Rezza, evidenziando la difficoltà nel controllare i cicli epidemici dovuti a questi serbatoi animali.

Secondo Rezza, la densità del vettore, ovvero della zanzara comune, resta l’indicatore chiave per monitorare i rischi. In Italia, d’estate, la densità è molto alta, rendendo il Paese simile a un “tropico part-time”, dove il picco di casi si registra tra luglio e agosto.

La distribuzione geografica del virus sta cambiando. Dai focolai storici della pianura padana, oggi si osservano nuovi casi nel centro-sud, in particolare tra Lazio e Campania, dove si segnalano due focolai attivi. Rezza invita alla cautela, ma senza allarmismi: “La letalità è nella norma. Le regioni colpite hanno reagito con prontezza”.

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