
Le giornate trascorse nella natura possono spesso nascondere insidie impreviste, soprattutto per chi convive con determinate vulnerabilità. In alcuni casi, infatti, basta un piccolo incidente per trasformare un momento di tranquillità in un evento tragico. Così è stato per un uomo che, colto all’improvviso da una grave reazione allergica, ha perso la vita prima ancora che i soccorsi potessero intervenire.
L’imprevedibilità delle reazioni allergiche, soprattutto quando si tratta di punture di insetti, rappresenta un rischio reale e sottovalutato. Anche una semplice attività in ambienti rurali può diventare pericolosa quando non si è adeguatamente protetti o se manca una risposta sanitaria tempestiva.

Un tragico choc anafilattico
Il dramma si è consumato a Usini, nel Sassarese, dove un uomo di 46 anni, skipper di professione, ha perso la vita dopo essere stato punto da una vespa mentre si trovava in campagna. L’uomo, stando alle prime ricostruzioni, era allergico al veleno di questo insetto e, dopo essere stato punto, ha tentato di raggiungere delle abitazioni vicine per chiedere aiuto. Tuttavia, pochi minuti dopo, è stato colto da uno choc anafilattico che non gli ha lasciato scampo.
Chi era Fabio Tanda: una vita a contatto con il mare e la natura
Fabio Tanda era uno skipper professionista molto conosciuto nella zona. Amava il mare e la natura, e spesso trascorreva il tempo libero in campagna. Nonostante la sua allergia alle punture d’insetto, conduceva una vita attiva, sempre attento alle precauzioni. Lavorava con passione e molti lo ricordano come una persona riservata, gentile e competente. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nella comunità locale.

Sul posto sono intervenute tempestivamente due ambulanze del 118 e i carabinieri della locale Stazione, ma i soccorsi si sono rivelati inutili: il suo cuore aveva già smesso di battere. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso e la salma è stata restituita alla famiglia.
Quando la puntura diventa fatale
Le vespe, a differenza delle api, non lasciano il pungiglione, ma il loro veleno può essere pericoloso per chi è allergico. La reazione può andare da un semplice gonfiore locale a un edema diffuso, fino a sintomi sistemici potenzialmente letali. In caso di allergia conclamata, è fondamentale avere sempre con sé un autoiniettore di adrenalina, l’unico strumento che può arrestare l’evoluzione dello choc anafilattico.
Gli esperti raccomandano massima prudenza durante le attività all’aperto, soprattutto in zone rurali o in presenza di insetti potenzialmente pericolosi. Questo episodio, purtroppo, dimostra come la prevenzione possa davvero fare la differenza tra la vita e la morte.