
La strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, resta uno dei capitoli più tragici e dolorosi della storia repubblicana italiana. Alle 10.25 del mattino, una bomba collocata nella sala d’aspetto della stazione centrale esplose con una violenza devastante, provocando 85 morti e oltre 200 feriti. Un attentato di matrice neofascista che ha segnato profondamente il Paese, non solo per il numero di vittime, ma anche per la complessità delle indagini e dei depistaggi che seguirono.
Dopo oltre quattro decenni di inchieste, processi e sentenze, è arrivata la condanna definitiva all’ergastolo per Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia nazionale, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’attentato. Una decisione giudiziaria che ha chiuso, almeno sul piano formale, un percorso di verità giudiziaria lungo e accidentato, ma che continua a far discutere e a generare tensioni, anche all’interno degli istituti penitenziari.
Ferito al braccio in un corridoio del carcere

È in questo contesto che si colloca l’aggressione subita da Paolo Bellini, detenuto nel carcere di Cagliari, dove un altro recluso lo ha colpito con uno spazzolino da denti affilato come un coltello. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, è stato reso noto dal suo avvocato, Antonio Capitella, che ha denunciato il gesto come una possibile avvisaglia di rischi più gravi.
Secondo quanto raccontato dal legale, Bellini sarebbe stato avvicinato in un corridoio da un altro detenuto che avrebbe tentato di colpirlo al volto. Solo la prontezza di riflessi dell’ex estremista avrebbe impedito conseguenze peggiori: “È riuscito a schivare il colpo, ma è stato comunque ferito al braccio, in modo lieve. È stato poi medicato”, ha riferito Capitella.
Il legale: “Un segnale da non sottovalutare”

L’avvocato ha spiegato che il suo assistito non conosceva l’aggressore e che l’episodio è avvenuto in modo improvviso, senza alcun preavviso o provocazione apparente. “È un fatto che preoccupa – ha sottolineato – perché accade dopo una sentenza definitiva e in un momento di particolare esposizione mediatica. Bellini mi ha chiamato personalmente per raccontarmi l’accaduto. È scosso, e teme che possano esserci ulteriori episodi simili”.