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Calcio in lutto, addio al grande campione: “Sei stato un eroe”

Pubblicato: 30/07/2025 17:35

Il calcio sa raccontare storie di gloria, passione e sacrificio. Ma a volte, sa anche farsi portavoce di silenzi dolorosi, di perdite che segnano non solo il campo ma intere comunità. È il caso della scomparsa di una figura amatissima dagli appassionati di sport, un uomo che ha vissuto il pallone con onestà, dedizione e cuore, dentro e fuori lo spogliatoio.

Negli anni ha saputo costruire un rapporto autentico con tifosi, compagni e società, attraversando con coerenza il professionismo e il calcio dilettantistico. La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di commozione, dimostrando quanto il suo esempio umano prima ancora che sportivo abbia lasciato un’impronta profonda.

Si è spento a 47 anni

Paolo Antonioli, ex difensore centrale e storico capitano del Frosinone Calcio, è morto all’età di 47 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è arrivato dalla moglie, Elena Vezzù, nota al pubblico come Lady Helen, che ha condiviso un messaggio struggente sui social: «Ho sperato fino all’ultimo – ha combattuto come solo lui sapeva fare. Ma oggi, purtroppo, la mia vita, il mio amore, ci ha lasciati. Vi chiedo di rispettare il nostro dolore».

Nato a Mantova il 17 novembre 1977, Antonioli è stato un simbolo del Frosinone tra il 2005 e il 2007. Con 63 presenze complessive, fu tra i principali protagonisti della storica promozione in Serie B del 2006, contribuendo anche alla salvezza nella stagione successiva. Il suo spirito combattivo e l’attaccamento alla maglia lo hanno reso indimenticabile per i tifosi giallazzurri.

Il ricordo del club e una carriera da esempio

Il Frosinone Calcio ha omaggiato il suo ex capitano con parole toccanti: «Capitano e bandiera del Frosinone anche se solo per due stagioni, che rimarranno comunque indimenticabili nella Storia del Club. Paolo era lì, al centro della difesa, con il cuore, la grinta e la professionalità. Ha dato tutto. Ciao Capitano».

Nel corso di una carriera lunga quasi vent’anni, Antonioli ha vestito anche le maglie di Padova, Spezia, Vis Pesaro, Gallipoli, Lanciano e Fano, disputando campionati tra Serie B, C1 e C2. A Padova è stato capitano per cinque stagioni, contribuendo con esperienza e leadership.

Nel 2012, con l’Abano, trascinato fino alla Serie D, si avviò verso la fine della carriera agonistica, chiusa nel 2016 con il Teolo. Da lì iniziò la seconda vita nel calcio: quella da allenatore. Ha guidato diverse squadre del dilettantismo veneto, tra cui Albignasego, CastelbaldoMasi, Academy Plateola e Monselice, lasciando anche qui un segno di dedizione e serietà.

Commozione nella comunità padovana

La notizia della morte di Antonioli ha colpito duramente la comunità di Padova, dove viveva con la famiglia. Tanti i messaggi di affetto e di cordoglio arrivati da ex compagni, società e tifosi che lo hanno conosciuto e apprezzato. In attesa di conoscere la data dei funerali, la famiglia ha chiesto riservatezza e ha promesso che comunicherà quando sarà possibile dare l’ultimo saluto a un uomo che ha saputo farsi amare con discrezione e profondità.

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