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Isole Eolie, spettacolo in mare: identificati e fotografati 80 capodogli

Pubblicato: 30/07/2025 18:27

L’osservazione della fauna marina offre spesso sorprese entusiasmanti e segnali incoraggianti per la salute degli ecosistemi. Alcuni tratti di mare stanno diventando veri e propri corridoi privilegiati per specie affascinanti e raramente avvistate con continuità, grazie anche al lavoro costante di monitoraggio svolto da biologi e volontari.

Negli ultimi anni, gli studi condotti su specifici tratti del Mediterraneo hanno registrato un aumento significativo di passaggi di grandi cetacei. Le acque italiane, in particolare, si stanno rivelando sempre più cruciali per la comprensione del comportamento di questi mammiferi marini.

Il progetto Capo d’Eolo e i risultati del monitoraggio

È nelle acque dell’arcipelago delle Eolie, più precisamente grazie all’attività dell’associazione Filicudi Wildlife Conservation, che è stato condotto un importante lavoro di foto-identificazione dei capodogli. Il censimento, parte integrante del progetto Capo d’Eolo, ha portato alla registrazione di 80 esemplari distinti, individuati in base alla forma unica della loro coda visibile durante le immersioni.

A spiegare il valore del lavoro è stata Monica Blasi, biologa marina e direttrice dell’associazione, che ha messo in evidenza come le tecniche utilizzate, unite alla bioacustica, abbiano contribuito a colmare importanti lacune scientifichesulla presenza e le abitudini del capodoglio nel Sud Tirreno.

Gruppi sociali e riproduzione osservati

I ricercatori hanno individuato diverse tipologie di aggregazioni, tra cui maschi adulti solitarigiovani maschi riuniti in gruppifemmine con cuccioli e persino cluster riproduttivi. Un dato che conferma la varietà di comportamenti sociali e l’importanza dell’area anche dal punto di vista riproduttivo. Alcuni degli esemplari erano già stati identificati in passato, ma la maggior parte rappresenta nuove presenze.

Secondo l’associazione, nell’arco dell’ultimo decennio è stato osservato un trend positivo, con un aumento graduale degli avvistamenti in questo tratto di mare. Un risultato che suggerisce non solo un miglioramento dello stato dell’habitat, ma anche la centralità delle Eolie come zona di passaggio e sosta per i grandi cetacei.

L’attività svolta a Filicudi, grazie anche al supporto di tecnologie moderne e alla presenza costante in mare, continua così a offrire dati fondamentali per la conservazione delle specie marine, contribuendo in modo concreto alla tutela della biodiversità mediterranea.

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Ultimo Aggiornamento: 30/07/2025 18:29

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