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Mattarella nella lista nera del Cremlino: l’Italia convoca l’ambasciatore russo

Pubblicato: 30/07/2025 11:18

Cresce la tensione diplomatica tra Italia e Russia dopo la pubblicazione di una “lista di russofobi occidentali” da parte di Mosca. Tra i nomi inseriti figura anche quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto. A seguito di questa iniziativa, la Farnesina ha annunciato la convocazione dell’ambasciatore russo in Italia.

La notizia ha scatenato una reazione immediata da parte delle istituzioni italiane. Questa mattina, l’aula del Senato ha espresso in modo compatto la propria solidarietà al presidente Mattarella, definendo l’attacco un gesto grave e inaccettabile, privo di fondamento e lesivo della dignità della più alta carica dello Stato.

A intervenire per primo è stato il senatore del Partito Democratico, Graziano Delrio, che ha parlato di “totale solidarietà per un attacco intollerabile al Capo dello Stato”, sottolineando come “il popolo italiano lo respinga con fermezza”. Sulla stessa linea anche il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, che ha definito la lista russa “una provocazione da condannare”.

Nel mirino: lectio, interviste, commemorazioni

Alla voce “Italia” si leggono due citazioni attribuite a Mattarella. La prima è uno stralcio della lectio magistralis tenuta nel 2025 all’Università di Marsiglia, in cui il presidente aveva definito l’invasione dell’Ucraina un’aggressione paragonabile al progetto del Terzo Reich. Parole già bollate come “blasfeme” dalla diplomazia russa. La seconda frase risale al 2024, pronunciata nel discorso per l’ottantesimo anniversario della battaglia di Montecassino, dove Mattarella ha ricordato “la tragedia inumana del popolo ucraino” e l’impegno per difendere pace, libertà e Stato di diritto.

Nel 2024 compaiono anche due dichiarazioni rilasciate al Messaggero da Tajani e Crosetto. Il primo aveva espresso l’auspicio di vedere le bandiere ucraine alla marcia del 25 aprile, il secondo aveva spiegato che Putin vuole prendersi tutta l’Ucraina. Frasi politiche, magari discutibili, ma certo non violente. Eppure per Mosca sono prove di ostilità. Nell’elenco spunta anche una frase del ministro francese Stéphane Séjourné, probabilmente inserita per errore sotto la sezione italiana.

Parole dure anche dalla senatrice Stefania Craxi, in rappresentanza di Forza Italia, che ha definito l’inserimento di Mattarella in quell’elenco come un “osceno attacco” alla figura presidenziale. La senatrice si è unita alla richiesta di una risposta diplomatica forte da parte delle istituzioni italiane.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha sottolineato che “di fronte a un attacco ingiustificato e vile è doveroso che tutte le forze politiche si uniscano per respingere con sdegno questi atti ostili. L’unità, in questi momenti, deve essere una costante, non un’eccezione”.

Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, ha ribadito la “solidarietà della Lega al presidente della Repubblica”, seguito dalla senatrice Michaela Biancofiore (Civici d’Italia), che ha richiamato l’importanza di garantire “sostegno incondizionato alle istituzioni quando vengono attaccate dall’esterno”.

Anche il Movimento 5 Stelle ha fatto sentire la sua voce attraverso il senatore Bruno Marton, che ha definito la vicenda “un attacco a tutti noi, non solo al Capo dello Stato”. Gli ha fatto eco il senatore Tito Magni (AVS), per il quale “Mattarella è il garante di tutti gli italiani. Va respinto ogni tentativo di intromissione straniera”.

Solidarietà unanime anche dalle autonomie, rappresentate dal senatore Luigi Spagnoli, che ha ribadito l’importanza di preservare l’autorevolezza del Quirinale davanti a ogni forma di pressione esterna. Le parole di sostegno si sono susseguite per tutta la mattina in aula.

Infine, la presidente di turno del Senato, Licia Ronzulli, ha chiuso la seduta con un messaggio ufficiale a nome della presidenza, parlando di “piena e totale vicinanza al presidente della Repubblica per gli attacchi vili ricevuti”, e aggiungendo che “questi atti devono essere condannati senza alcuna esitazione”.

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