
Un nuovo lutto ha colpito il mondo della musica rock e heavy metal. Un addio che pesa come un macigno per gli appassionati e per chi ha vissuto gli albori di una delle band più leggendarie della storia. La notizia ha iniziato a diffondersi rapidamente tra fan e colleghi, accompagnata da messaggi di cordoglio e ricordi carichi di emozione.
È morto uno dei volti dimenticati ma fondamentali del metal britannico, un artista che, pur restando lontano dai riflettori, ha contribuito alla nascita di un fenomeno musicale planetario. Un nome che non tutti ricordano, ma che chi conosce le radici dell’heavy metal non ha mai dimenticato.

Si è spento all’età di 69 anni Paul Mario Day, primo cantante in assoluto degli Iron Maiden. La notizia è stata confermata da alcuni ex colleghi e musicisti della scena metal britannica, riportata anche da Billboard. Il cantante è morto nella sua casa in Australia, dove viveva da decenni. Nonostante l’età, aveva continuato a esibirsi fino agli ultimi anni.
Paul Mario Day fu scelto nel 1975 da Steve Harris, fondatore e bassista degli Iron Maiden, per dare voce a una formazione ancora agli inizi. Rimase nella band per circa dieci mesi, ma venne poi sostituito perché ritenuto poco carismatico sul palco. Eppure, la sua impronta resta viva nel mito della band.

“Quando cantavo negli Iron Maiden eravamo solo una band da pub. Nessuno voleva ascoltarci”, raccontò Day in un’intervista, con tono ironico ma anche nostalgico. Quelle serate, in cui cercavano di farsi notare tra pubblico distratto e palchi modesti, rappresentano l’inizio di una rivoluzione musicale.
Sebbene non abbia mai inciso brani ufficiali con gli Iron Maiden, Paul Mario Day raccontò più volte di aver contribuito alla scrittura di “Strange World”, canzone presente nel primo album della band, uscito nel 1980. Non ricevette mai alcun credito formale per quel brano, cosa che lo segnò per anni. Solo nel 2019 dichiarò di aver “superato” quel dolore.
Dopo la breve avventura con i Maiden, Paul proseguì la carriera in band come i More e i Wildfire, protagoniste della new wave of British heavy metal. Successivamente entrò anche in una nuova formazione degli Sweet, celebre gruppo glam rock degli anni ’70.

La vita di Day cambiò radicalmente negli anni Ottanta, quando decise di trasferirsi in Australia. Lì continuò a vivere di musica, tra concerti, progetti e studio, restando sempre legato alla scena rock locale. Nonostante il tempo passato, i fan degli Iron Maiden non l’hanno mai dimenticato.
Oggi, la sua scomparsa lascia un vuoto nella storia del metal. Paul Mario Day rappresenta uno di quei pionieri che, pur senza fama duratura, hanno posto la prima pietra di un impero musicale. E ora, a distanza di quasi cinquant’anni, il mondo del rock gli rende omaggio.