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“Quello americano è meglio di quello russo!”. Bufera su Ursula von der Leyen

Pubblicato: 30/07/2025 08:37

Ha suscitato polemiche il recente video in cui Ursula von der Leyen elogia il gas naturale liquefatto americano, definendolo “più conveniente” e “migliore di quello russo”. Tra le reazioni più critiche si è distinta quella della giornalista Maddalena Loy, che in un post social ha denunciato il tono propagandistico delle parole della presidente della Commissione europea, accusandola di trasformare ogni dichiarazione pubblica in un esercizio di comunicazione politica strumentale.
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La dichiarazione di von der Leyen e il contesto energetico

Nel video, Ursula von der Leyen sostiene con fermezza che il Gnl statunitense rappresenti una soluzione non solo più affidabile, ma anche economicamente più vantaggiosa rispetto a quello proveniente dalla Russia. L’intervento si inserisce in un contesto internazionale segnato dalla riorganizzazione degli approvvigionamenti energetici dell’Unione Europea in seguito alla guerra in Ucraina e alle conseguenti sanzioni imposte a Mosca.

Secondo von der Leyen, l’importazione di gas liquefatto dagli Stati Uniti garantisce maggiore sicurezza e stabilità, in linea con il piano di riduzione della dipendenza energetica europea da fornitori considerati politicamente inaffidabili. Una visione che, tuttavia, non è condivisa da tutti.

La critica di Maddalena Loy: “Un uso sistematico della propaganda”

A contestare duramente il messaggio della presidente della Commissione è stata Maddalena Loy, giornalista nota per il suo sguardo critico sulle dinamiche del potere politico europeo. In un post pubblicato sui suoi profili, Loy scrive: “Io non sono affatto ossessionata da Trump, anche perché penso che dal suo punto di vista stia facendo gli interessi del suo Paese, ma dire – come ha detto Ursula von der Leyen – che il Gnl americano sia ‘migliore’ e ‘più conveniente’ (sic) di quello russo lascia basiti: come fa a trasformare sistematicamente in propaganda politica tutto ciò che le passa tra le mani? Ci sarà mai un momento di verità nei discorsi pubblici di questa esponente politica?”

Le parole della giornalista puntano il dito contro quella che viene percepita come una retorica ideologica, dove la narrazione prevale sui dati concreti. Il riferimento implicito è alla complessità dei mercati energetici globali, dove i costi, l’impatto ambientale e la logistica variano sensibilmente e non sempre favoriscono il prodotto americano.

Un dibattito che riaccende la questione della trasparenza

La polemica sollevata da Maddalena Loy evidenzia una questione più ampia: quanto spazio viene lasciato alla trasparenza nei discorsi pubblici delle istituzioni europee? E fino a che punto è legittimo l’utilizzo della comunicazione politica come strumento per orientare le opinioni pubbliche interne?

L’accusa di strumentalizzazione mossa a von der Leyen non riguarda solo la scelta lessicale, ma anche l’intera strategia comunicativa con cui Bruxelles affronta temi centrali come la crisi energetica, la dipendenza dalle forniture estere e il delicato rapporto con gli alleati d’oltreoceano.

La posizione della Commissione, in effetti, appare sempre più proiettata verso una piena integrazione degli interessi euro-atlantici, anche sul piano economico. Una linea che incontra il favore di alcuni Stati membri ma solleva perplessità in altri, soprattutto per i costi sociali e industriali delle nuove rotte energetiche.

Il Gnl americano è davvero più conveniente?

Sul piano tecnico, l’affermazione secondo cui il Gnl americano sarebbe più economico rispetto a quello russo è oggetto di discussione tra analisti e operatori del settore. Mentre il gas russo via tubo è tradizionalmente meno costoso da trasportare, il gas liquefatto statunitense, pur richiedendo una filiera più complessa, ha beneficiato negli ultimi anni di accordi strategici e di una maggiore disponibilità, soprattutto dopo la chiusura di molte forniture orientali.

Tuttavia, molti osservatori sottolineano come i prezzi del gas siano legati a dinamiche variabili, tra cui i costi di rigassificazione, il trasporto navale e la domanda globale. Parlare di “convenienza” in termini assoluti può dunque risultare fuorviante, soprattutto in un contesto in cui le bollette energetiche continuano a rappresentare una delle principali preoccupazioni per famiglie e imprese.

Comunicazione istituzionale e responsabilità politica

Il caso sollevato da Maddalena Loy rimette al centro il tema della responsabilità nella comunicazione istituzionale. In una fase storica dominata dalla fragilità economica e da scelte geopolitiche complesse, i messaggi pubblici delle principali cariche europee assumono un peso decisivo nel plasmare la percezione della realtà.

Quando la narrazione si fa eccessivamente unilaterale o non supportata da dati oggettivi, il rischio è quello di alimentare sfiducia e polarizzazione. La richiesta implicita della giornalista – “ci sarà mai un momento di verità?” – si traduce in un appello a una politica più trasparente, meno orientata al consenso e più attenta alle sfumature dei problemi reali.

In un’Europa attraversata da transizioni energetiche, crisi sociali e tensioni internazionali, il confine tra informazione e propaganda resta sottile. E spetta alle istituzioni, oggi più che mai, non oltrepassarlo.

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Ultimo Aggiornamento: 30/07/2025 09:46

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