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West Nile, altri due casi in Italia. L’esperto: “Ecco come difendersi, evitate questi errori”

Pubblicato: 30/07/2025 11:22

Con l’arrivo della stagione calda e la crescita della popolazione di zanzare in molte aree italiane, tornano anche i timori legati alla diffusione del virus West Nile, un’infezione trasmessa da punture di zanzare infette. Il fenomeno non è nuovo nel nostro Paese, dove il virus è ormai considerato endemico da oltre quindici anni, ma la sua presenza resta motivo di attenzione soprattutto nei mesi estivi, quando le condizioni climatiche favoriscono la riproduzione massiccia dell’insetto. L’acqua stagnante, anche in piccole quantità, può diventare un pericoloso focolaio: bastano pochi centimetri in un sottovaso, un tappo di bottiglia o una grondaia ostruita per creare le condizioni ideali.

Due donne contagiate: scattano i controlli

I due nuovi casi di infezione da West Nile sono stati confermati in Lombardia, nelle province di Milano e Pavia, dove due donne di 38 e 66 anni hanno contratto il virus a seguito di punture di zanzare autoctone. Il ritorno delle piogge, dopo settimane di caldo intenso, ha favorito il ristagno dell’acqua in molte zone urbane, aumentando così il rischio di trasmissione. A preoccupare è il fatto che la diffusione non avvenga più solo in contesti tropicali o rurali, ma anche nelle aree metropolitane o in località turistiche, dove la presenza dell’uomo e le attività quotidiane agevolano la proliferazione del vettore.

I consigli dell’infettivologo Antinori: “Come proteggersi”

Secondo il professor Spinello Antinori, ordinario di Malattie infettive alla Statale e direttore del reparto all’ospedale Sacco di Milano, non tutte le zanzare rappresentano un rischio sanitario, ma alcune specie sono in grado di trasmettere malattie gravi come dengue, chikungunya e West Nile. «I focolai autoctoni sono ormai una realtà anche in Italia – spiega Antinori – e il cambiamento climatico gioca un ruolo importante nella loro diffusione. Serve prudenza, non allarmismo».

Gli esperti raccomandano un controllo regolare degli spazi domestici: balconi, sottovasi, bidoni e grondaie devono essere svuotati e puliti frequentemente, soprattutto prima delle partenze estive. L’uso di repellenti cutanei, come quelli a base di Deet o icaridina, è efficace ma deve seguire alcune regole: non applicare mai il prodotto sotto i vestiti o su ferite, e distribuirlo con attenzione soprattutto su viso e collo. I bambini vanno protetti, ma non devono mai applicare da soli i prodotti, che devono essere dosati con moderazione.

Come comportarsi in spiaggia

In contesti all’aperto, come la spiaggia o le aree boschive, è utile combinare repellenti personali con dispositivi spaziali, come diffusori elettrici o dispositivi da giardino. Anche l’abbigliamento gioca un ruolo chiave: meglio prediligere colori chiari e indumenti coprenti, evitando tessuti sintetici incompatibili con alcune sostanze repellenti. L’obiettivo non è vivere nella paura, ma limitare l’esposizione al rischio con comportamenti semplici e consapevoli.

In risposta ai casi registrati, le autorità sanitarie lombarde hanno già predisposto un rafforzamento dei controlli e limitazioni temporanee nelle donazioni di sangue in sei province, tra cui Milano. L’attenzione resta alta, soprattutto

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