
L’amministrazione americana ha recentemente proposto di annullare la dichiarazione scientifica del governo federale sui pericoli dei gas serra, una mossa senza precedenti che potrebbe cambiare drasticamente il corso della politica climatica degli Stati Uniti. Se confermata, questa decisione porterà a una battaglia legale senza precedenti, con ricorsi e contestazioni, e segnerebbe un passo indietro significativo nella lotta al cambiamento climatico e contro l’inquinamento. La proposta mira a eliminare le normative ambientali adottate dalla EPA, l’agenzia federale per la protezione ambientale, che si fondano su decenni di ricerche scientifiche.

Annullare le restrizioni sui combustibili fossili
Questa proposta è vista come il tentativo più forte da parte dell’amministrazione Trump di annullare le restrizioni federali sui combustibili fossili. La decisione è stata accolta con preoccupazione da molti esperti, che temono che la sua implementazione possa minare anni di progressi nella protezione dell’ambiente. “È il sacro Graal della religione del cambiamento climatico”, aveva dichiarato a marzo il direttore dell’agenzia Lee Zeldin. L’idea di annullare la dichiarazione del 2009, che aveva stabilito come le emissioni di gas serra minacciassero la salute e il benessere umano, ha suscitato ampie polemiche.
La cosiddetta “endangerment finding”, approvata sotto l’amministrazione Obama, era stata la base per una serie di normative a tutela dell’ambiente, come i limiti alle emissioni degli impianti energetici e dei veicoli. Zeldin ha continuato dicendo: “C’era così tanto in quella dichiarazione, piena di salti mentali non contenuti né nel testo né nei precedenti dell’EPA”. La proposta di abrogazione è stata accompagnata dalla decisione di rivedere tutti i limiti alle emissioni di anidride carbonica da parte di auto e camion, un passo che gli ambientalisti considerano pericoloso.
Le critiche e le nuove valutazioni
Il segretario all’Energia Chris Wright ha annunciato di aver chiesto a cinque scienziati, descritti come non influenzati dalla politica del cambiamento climatico, di condurre una valutazione basata su “dati e fatti”. Tuttavia, secondo gli ambientalisti, questi scienziati sarebbero stati per lo più negazionisti del cambiamento climatico, e la loro valutazione è stata successivamente oggetto di una revisione interna da parte del dipartimento dell’Energia. Questo ha suscitato ulteriori preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’affidabilità della valutazione scientifica utilizzata per giustificare le modifiche.
In un’ulteriore dichiarazione, Wright ha affermato: “Vogliamo porre fine alla cultura della cancellazione e alla realtà orwelliana in cui ci troviamo, dove il cambiamento climatico non viene trattato come una scienza seria, ma come forza politica per zittire e umiliare le persone”. Questo approccio ha sollevato polemiche, soprattutto perché la scienza del cambiamento climatico è ampiamente accettata dalla comunità internazionale. La proposta arriva proprio mentre gli scienziati avvertono che il mondo è in procinto di emettere una quantità di gas serra tale da rendere inevitabile il superamento dell’aumento di 1,5 gradi Celsius rispetto all’era preindustriale, un obiettivo che ha guidato le politiche internazionali per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico.