Vai al contenuto

Il premier costretto a dimettersi: accuse gravissime. Terremoto politico

Pubblicato: 31/07/2025 14:13
premier lituano costretto dimettersi

La politica, nei piccoli Paesi, è spesso un affare di equilibri delicati. In società dove la distanza tra governanti e cittadini si misura in pochi isolati e dove ogni atto, ogni parola e ogni omissione può trasformarsi in un caso nazionale, la trasparenza diventa un obbligo più che un valore. In questo clima teso e ipersensibile, anche il più piccolo errore del passato può diventare una mina pronta a esplodere, soprattutto quando si è seduti sulla poltrona più alta del governo.
Leggi anche: Corruzione a Milano, Sala si difende: Tancredi rassegna le dimissioni

Così, in un angolo d’Europa dove la fiducia nelle istituzioni si misura col bilancino e i partiti si sorreggono a vicenda in coalizioni sottili, basta un’indagine aperta, un conto lasciato in sospeso o un prestito giudicato inopportuno per scatenare una crisi. E quando i sospetti arrivano al cuore dell’esecutivo, l’effetto domino è pressoché inevitabile.

Scandalo e dimissioni in Lituania

Il primo ministro lituano Gintautas Paluckas ha annunciato le proprie dimissioni dopo essere stato travolto da un duplice scandalo di corruzione e abuso d’autorità. La notizia ha scosso l’opinione pubblica e in poche ore ha generato un effetto valanga nel mondo politico del Paese baltico, che conta circa tre milioni di abitanti.

Leader del Lietuvos Socialdemokratų Partija (Lspd) e a capo di una coalizione tripartita con l’Unione dei Democratici per la Lituania (centro) e Alba Nemunas (populista), Paluckas ha lasciato l’incarico dopo che è stato reso noto che una società di credito in cui detiene partecipazioni finanziarie ha ricevuto un prestito sospetto da 20mila euro dalla banca nazionale d’investimento. Il fatto risalirebbe al periodo in cui era già in carica come primo ministro, sollevando evidenti dubbi di conflitto d’interessi.

Una multa mai pagata e vecchie ombre

Oltre all’indagine per il prestito, a pesare sulla posizione di Paluckas è emersa una vicenda risalente al 2012, quando, in qualità di funzionario del municipio di Vilnius, fu condannato a pagare una multa da 16.500 euro per abuso di autorità. All’epoca, il politico aveva assunto irregolarmente un’azienda di disinfestazione, e da allora non avrebbe mai saldato il debito con lo Stato. Un elemento che ha alimentato ulteriori polemiche, soprattutto tra i partiti di opposizione.

Il combinato di accuse giudiziarie e pendenze amministrative ha creato una situazione diventata rapidamente insostenibile per la guida del governo. L’annuncio delle dimissioni arriva appena un giorno dopo che lo stesso Paluckas aveva dichiarato l’intenzione di sottoporsi a un voto di fiducia nel Seimas, il parlamento nazionale. «Per garantire il buon funzionamento del governo e della coalizione, sono fermamente impegnato a mettere alla prova la fiducia politica», aveva dichiarato pubblicamente.

Le pressioni dell’opposizione e del presidente

Secondo quanto dichiarato da Paluckas, da mesi il suo governo era oggetto di attacchi coordinati dell’opposizione, che avrebbe cercato di destabilizzare l’equilibrio interno dell’esecutivo. «Abbiamo assistito ad attacchi concentrati per rovesciare l’attuale governo», ha denunciato il premier, insediatosi alla fine dello scorso anno.

A spingere per il voto di fiducia è stato anche il presidente della Lituania, Gitanas Nausėda, che ha espresso la necessità di fare chiarezza sia a livello giudiziario che politico. «Credo che le indagini condotte dalle forze dell’ordine forniranno risposte alle domande essenziali, ma è altrettanto fondamentale sapere se il governo gode ancora del sostegno del Seimas», ha dichiarato il capo dello Stato.

Una crisi che apre interrogativi politici

Le dimissioni di Paluckas rischiano ora di aprire una nuova crisi politica in Lituania, con la coalizione di governo che si ritrova priva del suo principale punto di riferimento. Non è ancora chiaro se si procederà con un rimpasto o se si aprirà la strada a nuove elezioni anticipate, ma il clima a Vilnius è teso. I partner di coalizione non hanno ancora preso una posizione ufficiale, in attesa di comprendere la portata delle indagini e le eventuali ricadute istituzionali.

La caduta del premier lascia anche l’interrogativo su quanto sia realmente consolidato il sistema anticorruzione nel Paese baltico e quali siano i meccanismi di controllo attualmente attivi per prevenire commistioni tra politica e interessi finanziari. Il caso Paluckas rappresenta un campanello d’allarme che, con ogni probabilità, avrà effetti duraturi non solo sul piano governativo, ma anche sul rapporto tra cittadini e istituzioni.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure