
C’è chi lascia un’impronta leggera e chi, invece, attraversa la scena con forza e autenticità, diventando parte indelebile della memoria culturale collettiva. Quando scompare una figura come quella di Adriana Asti, il vuoto che si apre è profondo, attraversato da gratitudine, nostalgia e ammirazione. Nella sua carriera lunga e brillante, è riuscita a fondere talento, eleganza e ironia, diventando un riferimento per generazioni di spettatori, registi e colleghi.
Attrice eclettica e intensamente legata alla parola, ha vissuto il palcoscenico come un terreno fertile per l’espressione, il confronto e la sperimentazione. La sua voce, il suo sguardo, il suo timbro inconfondibile hanno reso ogni personaggio vivido, anche quando la scena era spoglia o la storia aspra.

Si è spenta nel sonno a Roma
Adriana Asti si è spenta nella notte a Roma, all’età di 93 anni, nel sonno. Era nata il 30 aprile 1931 a Milano, città che non ha mai smesso di sentire propria. Il suo percorso nel mondo dello spettacolo è stato segnato da collaborazioni storiche con registi come Giorgio Strehler e Luchino Visconti, che l’hanno diretta agli esordi e con cui ha condiviso legami artistici profondi.
Autrice di scelte teatrali importanti, fu lei a ispirare Natalia Ginzburg a scrivere “Ti ho sposato per allegria”, pièce che diventò un cult del teatro italiano. Sul grande schermo è stata interprete di rilievo in opere come “Prima della rivoluzione” di Bernardo Bertolucci, con cui visse anche una relazione, e “Il fantasma della libertà” di Luis Buñuel. Ha lavorato con Ronconi, Susan Sontag, Tinto Brass, e recitato nei testi più intensi del ‘900, da Pirandello a Beckett, passando per Pinter.

Un’intellettuale sensibile e ironica
Profonda conoscitrice dell’animo umano, la Asti aveva una sensibilità affilata e un’ironia tagliente, che la rendevano unica. Fu molto vicina a Cesare Musatti, storico psicanalista, e grande amica di Franca Valeri, con cui condivise successi e passioni. Memorabile il suo ruolo ne “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, dove interpretava la madre, lasciando un’impronta delicata e incisiva.

Attrice, doppiatrice, musa e donna di cultura: Adriana Asti è stata un punto fermo del panorama artistico italiano ed europeo. La sua scomparsa chiude un capitolo importante della nostra storia teatrale e cinematografica.