Vai al contenuto

Urbanistica, sei arresti a Milano: Tancredi e Catella ai domiciliari

Pubblicato: 31/07/2025 15:58
urbanistica arresti milano

Le stanze del potere urbano diventano teatro di un’inchiesta senza precedenti. Con un’ordinanza che segna uno snodo decisivo, il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini ha accolto le richieste della Procura di Milano, firmando sei misure cautelari nell’ambito di un’indagine esplosiva sull’urbanistica milanese. Uno degli indagati è finito in carcere, gli altri cinque ai domiciliari. Al centro del fascicolo, un presunto sistema di corruzione, falsi e pressioni indebite, costruito per guidare in modo occulto lo sviluppo edilizio della città.

Agli arresti domiciliari sono finiti l’ex assessore Giancarlo Tancredi, dimessosi nei giorni scorsi, e il potente immobiliarista Manfredi Catella, considerato il “re del mattone”. Coinvolti anche l’ex presidente della Commissione per il Paesaggio Giuseppe Marinoni, il manager Federico Pella, l’architetto Alessandro Scandurra e il costruttore Andrea Bezziccheri. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla induzione indebita, fino al falso ideologico. Nel mirino, una fitta rete di relazioni tra settore pubblico e costruttori privati che, secondo i pm, avrebbe portato avanti un “piano ombra” per trasformare Milano in una gigantesca operazione speculativa.

Un sistema radicato nella macchina comunale

Secondo l’accusa, formulata dai pm Petruzzella, Filippini, Clerici e coordinata dall’aggiunta Tiziana Siciliano, l’allora assessore Tancredi avrebbe pilotato la nomina di Marinoni alla presidenza della commissione paesaggistica “in pieno conflitto di interessi”. La commissione, che sulla carta era solo consultiva, si sarebbe invece trasformata in un centro decisionale occulto, con membri ritenuti “a libro paga” delle imprese edili. Marinoni, Pella e Tancredi avrebbero costituito un vero e proprio triangolo di potere, finalizzato alla manipolazione dei progetti in nove aree strategiche della città, con “favori” e “sostegno” da parte del Comune. Un piano che Marinoni stesso avrebbe definito “di intensiva speculazione edilizia”, con “alte parcelle” garantite.

Catella, Scandurra, Boeri: le accuse ai big dell’edilizia

Nel dossier ci sono anche fatture per oltre 3 milioni di euro emesse a favore dell’architetto Scandurra, alcune provenienti direttamente dalla Coima di Catella. Proprio Catella è accusato non solo di corruzione, ma anche di induzione indebita in concorso con Stefano Boeri, Tancredi e Marinoni: il nodo centrale sarebbero le pressioni esercitate per il restyling del grattacielo “Pirellino”, una delle operazioni più ambite e simboliche del nuovo skyline cittadino. Anche il costruttore Andrea Bezziccheri, alla guida della Bluestone, risponde dell’accusa di corruzione legata a pagamenti effettuati per Scandurra.

Il sindaco Sala tra gli indagati

L’inchiesta conta oltre settanta indagati, distribuiti in vari filoni. Tra questi, anche il sindaco Beppe Sala, finora mai raggiunto da misure cautelari. Ma per la prima volta le indagini arrivano al vertice politico della città, lambendo i luoghi dove si decide il futuro urbanistico di Milano. Il messaggio dei magistrati è chiaro: l’urbanistica non è più solo cemento e progetti, ma un nodo di interessi, connivenze e potere. E ora, per la prima volta, la macchina giudiziaria ha iniziato a smontarlo pezzo per pezzo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure