
Un clamoroso annuncio sconvolge la politica italiana. La decisione è arrivata proprio in queste ore e ha lasciato tutti di sasso. Roberto Occhiuto si dimette da presidente della Regione Calabria, lo annuncia con un video pubblicato sui suoi canali social. La decisione arriva a poco più di un mese dall’avviso di garanzia ricevuto a giugno per un’indagine legata a presunti episodi di corruzione. Una scelta “dolorosa ma necessaria”, spiega, per sbloccare l’attività amministrativa della Regione, che si sarebbe arenata dopo la notifica dell’inchiesta.
“Nessuno firma più nulla, nessuno si prende più responsabilità. In un Paese civile un avviso di garanzia non dovrebbe costringere un amministratore a lasciare. Ma in Calabria, oggi, non posso permettere che tutto si blocchi”, dice Occhiuto nel messaggio, registrato all’interno del cantiere della metropolitana di Catanzaro. Un luogo simbolico, scelto per dimostrare l’avanzamento dei lavori pubblici avviati durante il suo mandato.
Nel filmato, Occhiuto mostra il cantiere e cita altre grandi opere in corso nella Regione: “Potevo portarvi a Sibari, all’ospedale della Sibaritide; a Vibo Valentia, al nuovo ospedale; a Palmi, agli aeroporti, o sulla statale 106. Tutte opere che qualcuno oggi vuole fermare”.

Il governatore uscente chiarisce che non accusa la magistratura, ma se la prende apertamente con le opposizioni e con chi – dice – ha sfruttato l’indagine come arma politica. “In Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro in modo sereno. Ma chi usa l’inchiesta per distruggere politicamente il presidente, troverà nei calabresi una risposta diversa”.
Secondo Occhiuto, la pressione mediatica e politica seguita alla notizia dell’indagine ha reso impossibile il normale funzionamento dell’amministrazione regionale. “Non c’è un dirigente, un assessore o un funzionario che se la senta di firmare un atto. Si è creata un’atmosfera di paura e paralisi”, spiega nel video.
Nonostante le dimissioni, Occhiuto annuncia la sua intenzione di ricandidarsi. “Saranno i calabresi a decidere. Io mi rimetto a loro, e chiedo: volete che tutto si fermi o che il lavoro continui? A voi la parola, tra qualche settimana”.

Il presidente ha più volte sottolineato come, sotto la sua guida, la Calabria abbia avviato un percorso di rinnovamento infrastrutturale e riforme. “Chi mi conosce sa quanto io tenga a questa terra. Dimettermi non significa arrendermi. Significa dare ai cittadini la possibilità di scegliere”, afferma.
Le elezioni anticipate verranno indette nelle prossime settimane. Lo scioglimento del Consiglio regionale sarà formalizzato dal Consiglio dei ministri, aprendo la strada al voto probabilmente tra settembre e ottobre 2025, secondo i tempi tecnici previsti.
Le opposizioni regionali, che da tempo chiedevano chiarezza sul caso giudiziario, hanno accolto la notizia delle dimissioni con soddisfazione ma anche con cautela. Alcuni esponenti del centrosinistra chiedono ora “una campagna elettorale trasparente e un confronto aperto sul futuro della Calabria”.