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Benvenuto Thaddeus, il bambino nato dal più vecchio embrione congelato al mondo: conservato dal 1994

Pubblicato: 01/08/2025 13:28

In un’epoca in cui la scienza ha ridefinito i confini della fertilità, le storie legate alla procreazione assistita diventano sempre più complesse e straordinarie. Oggi non si parla più soltanto di età biologica o di tecniche mediche innovative, ma di tempo sospeso, di vite potenziali custodite per decenni in azoto liquido, in attesa di trovare un nuovo futuro. È il caso di un neonato americano che ha segnato un primato mondiale: è nato da un embrione crioconservato per 31 anni.

Questo evento eccezionale pone nuove domande etiche e biologiche su cosa significhi “nascere” nel XXI secolo. Perché quando un embrione creato nel secolo scorso riesce a generare una nuova vita nel presente, ciò che cambia non è solo la cronologia medica, ma l’intera percezione del tempo e del concetto stesso di generazione. Una nascita che intreccia passato e futuro, dando corpo a un’attesa lunga trentuno anni.

La nascita e il sogno lungo tre decenni

È successo negli Stati Uniti, precisamente in Ohio, dove il 26 luglio è nato Thaddeus, un bambino frutto di un lungo viaggio iniziato nel 1994. Quell’anno Linda Archerd e suo marito, impossibilitati ad avere figli in modo naturale, si rivolsero alla fecondazione in vitro, ancora poco accettata all’epoca. Il trattamento portò alla creazione di quattro embrioni: uno fu impiantato e generò una figlia oggi trentenne, gli altri tre vennero congelati e conservati.

Linda, oggi sessantaduenne, non ha mai smesso di sperare in una seconda maternità. Nonostante la separazione dal marito e il passare del tempo, ha continuato a pagare la conservazione degli embrioni, fino a mille dollari all’anno. Quando arrivò la menopausa, decise di donarli, ma volle farlo con criteri chiari: non all’anonimato, né alla ricerca scientifica, ma a una famiglia compatibile con i suoi valori.

L’incontro tra due famiglie e la nuova vita di Thaddeus

Per questo si rivolse al progetto Snowflakes della Nightlight Christian Adoptions, un’organizzazione che promuove l’adozione etica degli embrioni, secondo linee guida ispirate a principi cristiani. Lì è avvenuto l’incontro con Lindsey e Tim Pierce, 35 e 34 anni, anche loro alle prese con difficoltà riproduttive. La loro fede e la disponibilità a rispettare i desideri di Linda li hanno portati a ricevere in adozione quei tre embrioni.

Nel 2024, la clinica ha effettuato lo scongelamento e l’impianto di due degli embrioni. Uno non è sopravvissuto, ma l’altro ha dato origine a Thaddeus, il bambino che ha riscritto un record mondiale. Il nome scelto, legato a San Giuda Taddeo, sottolinea il legame profondo con la spiritualità che ha guidato ogni fase di questa vicenda.

Tecniche antiche e nuove sfide bioetiche

All’epoca della crioconservazione, si utilizzava il metodo del congelamento lento, oggi superato dalla vetrificazione istantanea, più sicura e affidabile. Le tecniche di allora comportavano rischi maggiori, ma la cura dei medici e il coinvolgimento dello stesso specialista che seguì Linda trent’anni prima hanno reso possibile la riuscita dell’intervento.

La nascita di Thaddeus non è solo un fatto medico. È una testimonianza concreta di come etica, fede e scienza possano convergere per dare vita a qualcosa di straordinario. Un bambino nato nel presente, ma concepito nel passato: un ponte tra due epoche, che ci obbliga a riconsiderare i limiti del tempo, della biologia e delle scelte umane.

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Ultimo Aggiornamento: 01/08/2025 14:34

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