
Ricordate il Covid? Il lockdown, il coprifuoco… Ebbene, anche se l’emergenza sanitaria sembra ormai un lontano e brutto ricordo, in Italia si torna a parlare proprio di coprifuoco. Stavolta, almeno, non per motivi pandemici. A riaccendere il dibattito è l’ordinanza firmata dal sindaco di una nota località turistica italiana, Praia a Mare, in Calabria, che impone agli under 14 non accompagnati l’obbligo di rientrare a casa entro mezzanotte e mezza e di non uscire fino alle 7 del mattino. Chi infrange la regola rischia una multa salata. Come racconta Money.it. la misura è stata adottata dal primo cittadino Antonino De Lorenzo con il benestare del Garante regionale per l’infanzia, Antonio Marziale, e nasce con l’obiettivo di tutelare i più giovani dai pericoli legati alla movida notturna, spesso teatro di episodi di microcriminalità e uso di alcol e droghe.
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È legittimo il coprifuoco?
La questione ha subito sollevato dubbi giuridici: è davvero costituzionale limitare la circolazione dei minori nelle ore notturne? Secondo la Costituzione, l’articolo 16 garantisce la libertà di circolazione, con eccezioni ammesse solo per motivi di igiene o sicurezza. Allo stesso modo, l’articolo 13 tutela la libertà personale, che può essere limitata solo nei modi e nei casi previsti dalla legge e tramite un atto motivato della magistratura. Il punto, però, è che non esiste una risposta univoca: il coprifuoco può essere lecito solo se giustificato da esigenze reali e adottato con strumenti appropriati. In passato, i Dpcm durante la pandemia hanno aperto una lunga discussione sull’effettiva legittimità di alcune restrizioni, e non tutto è stato ancora chiarito. Nel caso di Praia a Mare, però, la situazione è diversa. Si tratta di un’ordinanza comunale e dunque di un atto amministrativo che può essere adottato in situazioni di urgenza e necessità, purché temporaneo e proporzionato. I Comuni, infatti, hanno competenza diretta su ordine pubblico e sicurezza urbana.

Una misura destinata a fare scuola?
Le sanzioni previste a Praia a Mare possono arrivare fino a 250 euro e la loro legittimità potrà essere eventualmente valutata solo in seguito a un ricorso formale. Ma per impugnarle, i genitori dovrebbero assumersi la responsabilità di aver lasciato i figli uscire da soli in piena notte. Il sindaco De Lorenzo ha precisato che non intende rendere la misura permanente: se l’ordinanza otterrà i risultati sperati – cioè maggiore sicurezza e meno episodi problematici – sarà pronta per essere revocata. Come spiega Money.it, il caso potrebbe ispirare altri Comuni, soprattutto nelle località turistiche, dove l’estate porta spesso con sé problemi di gestione della movida giovanile.