
Dopo il trionfo a Wimbledon, tutti gli occhi sono puntati su Jannik Sinner e sulla sua nuova avventura americana. Il numero 1 ATP è atteso da una missione affascinante: difendere il numero uno sui campi in cemento. La concorrenza di Carlos Alcaraz non concede tregua. Il viaggio inizia a Cincinnati, dove Sinner arriva da campione in carica, e si sposta a New York per gli US Open, con quei 2000 punti che fanno gola a tutti.
Ma cosa sta cambiando nella preparazione dell’azzurro? La risposta sta nel ritorno del celebre “metodo Ferrara” e in un team che, tra conferme e ritorni, vuole portarlo ancora più in alto.
I primi allenamenti sul cemento
Le immagini di Sinner che si allena con Simone Vagnozzi a Montecarlo sono già virali. Ma la vera novità è il ritorno di Umberto Ferrara: dopo la sospensione per il caso Clostebol, il preparatore atletico è di nuovo parte integrante del team. Una scelta che ha fatto discutere ma che, sotto la superficie, trasmette un messaggio chiaro: fiducia totale nel metodo Ferrara. Il passato è alle spalle.
Ferrara, già protagonista della crescita fisica e mentale di Sinner tra il 2022 e il 2024, Ferrara è tornato per accompagnare ancora il fuoriclasse azzurro verso la vittoria. L’addio a Marco Panichi ha aperto la porta a un ritorno discusso, ma anche a una rinnovata complicità tra staff e giocatore.

Il metodo Ferrara
Non si parla solo di palestra: il metodo Ferrara è un mix di strategia a lungo termine, adattamento alle esigenze del tennis moderno e allenamenti integrati con la tecnica. I celebri skill games – esercizi che uniscono reattività fisica e prontezza mentale – hanno reso Sinner un atleta completo e resistente, senza mai cadere negli eccessi. Come dice lo stesso coach: “L’obiettivo è la sostenibilità del lavoro, non la perfezione forzata”.
Proprio questa filosofia ha permesso a Sinner di reggere le maratone più dure – basti pensare all’Australian Open 2024 – senza perdere lucidità. Il tutto sotto l’occhio attento del dottor Luca Semperboni, che supervisiona ogni fase, mentre Ferrara cura anche la parte nutrizionale con una visione moderna: “Jannik può permettersi qualche sgarro, ma con consapevolezza”.
Il piano verso Cincinnati e gli US Open
Il piano è ben definito: partenza per l’Ohio il 3 agosto, debutto a Cincinnati dal 9 e occhi già puntati su Flushing Meadows. È sul cemento che Sinner ha trovato la sua consacrazione, e la reunion con Ferrara è la garanzia di una preparazione su misura, degna di una vera superstar.
Dopo 60 settimane da re della classifica e due Slam in bacheca, Sinner non si accontenta. E per continuare a sognare, ha scelto di tornare alle origini: là dove tutto è cominciato, con l’entusiasmo di chi sa che il meglio deve ancora arrivare.