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Dalla Coca-Cola all’Estathé, ecco quanti pesticidi e PFAS ci sono dentro. Cosa rivela il test de Il Salvagente

Pubblicato: 02/08/2025 15:25
bevande

Colorate, frizzanti, dissetanti. Le bevande zuccherate ci accompagnano fin dall’infanzia, tra pranzi veloci e pomeriggi estivi. Le scegliamo con leggerezza, attratti dal gusto e dalla pubblicità, raramente pensando a cosa si nasconde dietro quelle etichette sgargianti. Ma se ci fermassimo a leggere, a indagare, potremmo trovarci di fronte a un cocktail ben più amaro del previsto. È quello che ha fatto Il Salvagente, storica rivista italiana di test e inchieste sui consumi, che ha portato in laboratorio 14 soft drink tra i più noti nei supermercati, tra cole, aranciate, tè freddi e bibite al limone. L’obiettivo? Verificare la presenza di PFAS, pesticidi, zuccheri e additivi sospetti. I risultati, pubblicati nel numero di agosto, fanno riflettere. Il Salvagente ha analizzato 14 campioni tra cole, tè freddi, aranciate e bevande al limone. Le analisi hanno seguito i protocolli ISO 46:2017 e, in assenza di limiti specifici per i soft drink, i risultati sono stati confrontati con i parametri previsti per l’acqua potabile.
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PFAS: gli “invisibili” dentro il bicchiere

Sette delle bevande analizzate contenevano PFAS, le famigerate “sostanze chimiche eterne” (per- e polifluoroalchiliche) che tendono ad accumularsi nel nostro organismo e nell’ambiente. Due i composti rilevati: Pfms e PfhxA, quest’ultimo destinato a essere bandito in Europa dal 2026 in vari prodotti, come cosmetici e tessuti impermeabili, per i suoi potenziali effetti nocivi su fegato, reni e sistema endocrino. Poiché non esistono ancora limiti specifici per queste sostanze nei soft drink, i tecnici si sono riferiti ai parametri dell’acqua potabile. I valori rilevati risultano al di sotto di quelle soglie, ma la loro presenza resta preoccupante. Tra tutte le categorie di bevande, sono state proprio le aranciate a mostrare la presenza di pesticidi. Nulla di sorprendente, se si considera che gli agrumi sono tra i frutti più trattati durante la coltivazione. Inoltre, proprio nelle bevande all’arancia la percentuale di succo (spesso concentrato) è più elevata, aumentando la possibilità di trovare residui. In particolare, nei cinque campioni di aranciata sono stati rilevati quattro pesticidi differenti:
Imazalil, fungicida classificato come possibile cancerogeno.
Pyrimethanil, sospettato di essere mutageno e tossico.
Spirotetramat, che potrebbe interferire con la fertilità e sarà vietato in Europa da ottobre 2025.
Fludioxonil, noto come interferente endocrino.
Anche in questo caso, in assenza di limiti per i soft drink, si è fatto riferimento ai valori previsti per l’acqua potabile. Risultato? Tutte le aranciate testate superano le soglie considerate sicure per il consumo quotidiano. E sebbene si tratti di bevande consumate con meno frequenza rispetto all’acqua, l’accumulo nel tempo può generare effetti dannosi, soprattutto per il sistema ormonale.

Troppo zucchero… o dolcificanti controversi

Un altro dato emerso riguarda il contenuto di zucchero, che in alcune bibite raggiunge livelli molto alti. Coca-Cola, Fanta, Schweppes, Lurisia e alcuni tè freddi contengono oltre 10 grammi di zucchero per 100 ml, il che significa più di 30 grammi in una lattina da 330 ml. Una quantità che, se consumata regolarmente, contribuisce all’aumento del rischio di obesità, diabete e carie. Chi ha scelto di ridurre lo zucchero, ha spesso virato verso dolcificanti artificiali come sucralosio o acesulfame K, sostanze ancora al centro di numerose ricerche per i loro potenziali effetti sulla salute. Tra gli ingredienti sotto osservazione non mancano nemmeno sciroppo di glucosio-fruttosio, additivi e coloranti come E150d, il caramello solfito-ammoniacale, associato a rischi potenziali di allergie e possibili effetti cancerogeni. Legali, sì. Ma certo non salutari, né necessari.

I peggiori del test

Non tutte le bibite se la sono cavata bene. Alcune sono state bocciate senza appello per la presenza contemporanea di PFAS, pesticidi e zuccheri in eccesso. La peggiore? Lurisia Aranciata, con un punteggio di 3,5 su 10. Dentro ci sono pesticidi come Fludioxonil (0,002 mg/kg), Imazalil (0,006 mg/kg), Pyrimethanil (0,003 mg/kg), Spirotetramat cis enol (0,011 mg/kg), Spirotetramat enol glucoside (0,001 mg/kg) e un residuo di PFMS (2,1 ng/l). Lo zucchero? 13,6 grammi ogni 100 ml.
Segue Sanpellegrino Aranciata Gusto Intenso, che totalizza 5,2 punti. Anche qui compaiono vari pesticidi, e ben 6,8 ng/l di PFMS. La Fanta, invece, raggiunge quasi la sufficienza (5,9) ma non è esente da tracce di pesticidi e contiene 11 grammi di zucchero per 100 ml.
Il test completo, con analisi di laboratorio e classifica finale, è disponibile nel numero di agosto 2025 de Il Salvagente, in edicola e in formato digitale.

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