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“Ecco cosa non torna”. Come è morta Simona Cinà: il dettaglio inquietante sul sangue dell’amico

Pubblicato: 02/08/2025 15:40

La morte di Simona Cinà, una giovane pallavolista di 20 anni, trovata senza vita sul fondo di una piscina a Bagheria, in provincia di Palermo, è avvolta nel giallo. Il caso presenta diversi aspetti poco chiari, come sottolineato dall’avvocato della famiglia, Gabriele Giambrone.

I dubbi del legale

La dinamica della morte di Simona solleva molti interrogativi. L’ipotesi iniziale di un incidente o di una caduta in piscina non convince il legale. Giambrone sottolinea che la ragazza è stata trovata a faccia in su, una posizione che sembra incoerente con una caduta accidentale. Inoltre, la piscina era piccola e la villa piena di gente. È difficile credere che nessuno si sia accorto per lungo tempo della presenza del corpo.

Il legale si chiede anche cosa sia successo tra le 3 e le 4 del mattino. A quell’ora, l’amica di Simona l’ha lasciata alla festa. I genitori hanno telefonato al suo cellulare alle 4:50, preoccupati perché non era ancora tornata. Un ragazzo ha risposto, dicendo che Simona non stava bene. I genitori, arrivati sul posto, l’hanno trovata morta. Il 118 è stato chiamato solo intorno alle 4. Questo lasso di tempo, tra le 3 e le 4, resta un punto oscuro.

La festa e le presenze

La villa, dove si è svolta la festa, era piena di giovani. Giambrone ha trovato ancora decine di ragazzi sul posto all’arrivo degli investigatori. Alcuni erano bagnati, un dettaglio che indica una loro recente uscita dalla piscina. Eppure, tutti hanno dichiarato di non aver visto né sentito nulla. La mancanza di testimonianze è un elemento critico. Nonostante la piscina fosse piccola e la villa affollata, nessuno sembra aver notato la ragazza in difficoltà o il suo corpo nell’acqua.

Un giovane è stato portato in caserma per un prelievo del DNA. Nella villa sono state trovate tracce di sangue. Il ragazzo ha spiegato di essersi ferito con un calcio, dato per lo shock, dopo aver appreso la notizia della morte. Le analisi sul sangue sono cruciali. Gli investigatori verificheranno se la versione del ragazzo è compatibile con le tracce trovate.

La scena del crimine

Gli investigatori si sono trovati di fronte a una scena che ha alimentato ulteriori sospetti. La casa risultava essere pulita. Non c’era traccia di alcolici. L’avvocato trova questo dettaglio molto strano. Un invito alla festa su WhatsApp garantiva agli ospiti che sarebbero stati “idratati” con simboli di bevande alcoliche. Eppure, sono stati trovati solo sacchi di plastica con bottigliette d’acqua vuote. Questa apparente discrepanza solleva il dubbio che qualcuno possa aver alterato la scena.

Simona era una persona salutista. Non beveva. Il fatto che nella casa non ci fossero alcolici non chiarisce comunque la dinamica della sua morte. L’avvocato della famiglia ha richiesto con urgenza l’autopsia. L’esame autoptico è fondamentale. Potrebbe fornire dettagli essenziali sulle cause della morte e sul momento in cui è avvenuta.

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