
Un numero significativo di persone nel nostro Paese rischia di ammalarsi gravemente per un’infezione che si pensava sotto controllo. A lanciare l’allarme è un gruppo di ricercatori impegnati nello studio della diffusione del morbillo in Italia. I dati, pubblicati in una nota rivista scientifica, evidenziano una preoccupante fascia di popolazione non protetta. Complice una lunga fase di vaccinazioni incomplete e la ripresa dei contagi post-pandemia, cresce il timore di nuovi focolai nei prossimi mesi.
I numeri, ottenuti analizzando un decennio di dati, mostrano come il virus sia tutt’altro che scomparso e, anzi, pronto a colpire soprattutto i più giovani. Le previsioni per il 2025 segnalano il rischio concreto di una nuova impennata di casi se non si interviene con strategie mirate.
I dati italiani: sorveglianza e vulnerabilità
Secondo i risultati pubblicati da The Lancet Infectious Diseases, il 9,2% della popolazione italiana – pari a quasi 5 milioni e mezzo di persone – non è immune al morbillo. A coordinare la ricerca sono stati l’Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Bruno Kessler, che hanno studiato quasi 15mila casi registrati tra il 2013 e il 2022, con 14 decessicomplessivi.

I più colpiti, in termini di incidenza, sono i bambini sotto i 5 anni, ma oltre il 50% dei contagi ha riguardato giovani tra i 20 e i 39 anni. Il virus si diffonde principalmente tra persone non vaccinate, che rappresentano anche l’88,9% dei contagi secondari nei focolai.
Le differenze regionali e le fasce più a rischio
Il tasso di suscettibilità varia notevolmente sul piano geografico: tra gli under-20, la vulnerabilità arriva al 18,1% in Alto Adige, 15,8% in Calabria e 9,3% in Emilia-Romagna. Nei giovani adulti, inoltre, si concentra un terzo della trasmissione del virus. Sono proprio questi ultimi – spesso inconsapevoli – a contagiare bambini sotto i 5 anni, in un passaggio che evidenzia dinamiche familiari.
L’importanza della vaccinazione per gli adulti
Nonostante l’obbligo vaccinale e le campagne degli ultimi anni abbiano migliorato la copertura, lo studio suggerisce di estendere la strategia anche agli adulti. Il morbillo, infatti, non è solo un problema infantile: le nuove infezioni colpiscono sempre di più anche chi ha superato l’adolescenza.
E non è un fenomeno solo italiano: anche Stati Uniti e Canada stanno registrando un aumento significativo dei casi. Negli USA si contano 1.333 infezioni e 3 decessi da inizio anno, in Canada oltre 4.200 casi e un decesso.