Vai al contenuto

“Non aveva il casco”. Giuseppe muore tragicamente in moto: schianto mortale contro un palo

Pubblicato: 02/08/2025 16:34

Aveva il sogno della velocità, della potenza sotto le dita e della libertà che solo una moto può dare. Il rombo del motore era per lui musica, e ogni occasione era buona per condividere quella passione con gli amici, spesso davanti a un’officina o lungo una strada tranquilla dove poter provare qualche manovra. Ma è bastato un attimo, un errore, una disattenzione o forse solo la sfortuna, perché quella passione si trasformasse in una tragedia.

Non era la prima volta che provava una moto diversa dalla sua, né che si scambiava il mezzo con un amico per fare un giro veloce. Un rituale tra motociclisti, un momento di condivisione che però, in questo caso, ha avuto un epilogo devastante. Il giovane si trovava insieme a un amico, e tutto sembrava nella norma, fino a quel maledetto istante.

Lo schianto

Il dramma si è consumato a Buccinasco, in provincia di Milano, nel pomeriggio di venerdì 1 agosto. Dopo aver fatto un giro di prova con la moto dell’amico, il ragazzo è salito in sella alla sua Kawasaki ZX-6R “Ninja”. Ha accelerato, forse per qualche secondo di adrenalina pura, ma la moto si è impennata. Ha provato a frenare, a riprendere il controllo, ma il mezzo ha perso assetto, sbandando fino a schiantarsi contro un palo.

Nel violento impatto, il manubrio si è staccato completamente e il giovane è stato sbalzato dalla sella, finendo con la testa contro il marciapiede. Dai primi rilievi è emerso che non indossava il casco, dettaglio che potrebbe aver reso ancora più drammatiche le conseguenze dell’incidente. Sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 con ambulanza e automedica, ma le ferite erano troppo gravi. Non c’è stato nulla da fare.

Una comunità sotto choc, il dolore degli amici e dei familiari

Il ragazzo viveva a Corsico, con la madre e un fratello maggiore. Il padre era morto nel 2020. Sui social raccontava spesso la sua passione per i motori, pubblicando foto e video che parlavano di libertà e fratellanza tra motociclisti. Oggi, quegli stessi social si riempiono di messaggi di incredulità, dolore e commozione. Un’intera comunità si stringe attorno alla famiglia per una perdita che lascia un vuoto immenso.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure