
È una giornata carica di emozione e spiritualità quella che sta vivendo la comunità dei fedeli in occasione del Giubileo dei Giovani. L’attesa per l’arrivo del Santo Padre si è sciolta in un lungo applauso quando l’elicottero papale ha sorvolato il cielo di Tor Vergata, annunciando l’inizio di una serata di preghiera, condivisione e festa. A precedere la veglia con i ragazzi, il bagno di folla del Papa in papamobile, lungo il percorso tracciato nella vasta spianata gremita di pellegrini.
Una partecipazione senza precedenti ha segnato l’avvio dell’evento, come confermato anche dal questore di Roma, Roberto Massucci, impegnato nella gestione della sicurezza: “È un afflusso impressionante di persone”, ha dichiarato dalla Sala operativa Grandi eventi della Questura. Fin dalle prime ore del pomeriggio, l’area di Tor Vergata è stata raggiunta da migliaia di giovani, provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Il piano sicurezza: 10mila uomini sul campo

Il dispositivo predisposto per garantire l’ordine e la sicurezza è stato imponente: oltre 10mila le persone coinvolte, tra cui 4mila appartenenti alle Forze dell’ordine e numerosi volontari e operatori della Protezione civile. Una macchina organizzativa che, secondo il questore, “sta funzionando molto bene”, grazie a una strategia flessibile e capace di rispondere rapidamente alle eventuali criticità.
Tra gli interventi effettuati, anche un cambio di percorso per i fedeli provenienti da Anagnina, a causa di un possibile sovraccarico. “Non si è trattato di un’emergenza, ma di una misura precauzionale per mantenere la fluidità degli accessi”, ha precisato Massucci.
Traffico sotto controllo e trasporti potenziati

Particolare attenzione è stata riservata anche alla gestione del traffico veicolare e ferroviario. Dalla sala operativa, i tecnici monitorano costantemente la situazione dei mezzi pubblici, in particolare treni e metropolitane. “Fino al primo pomeriggio – ha riferito il questore – il carico della metro era all’80 per cento. Ora si è ridotto al 25 per cento”. Un segno che l’organizzazione sta reggendo l’impatto del grande evento.
Rispetto al Giubileo del 2000 guidato da Giovanni Paolo II, il quadro attuale è profondamente cambiato: “È un altro mondo – ha concluso Massucci – oggi riusciamo a prevedere molte delle cose. Allora era tutto molto più complicato”.