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Alessandro Venier fatto a pezzi, colpo di scena spaventoso: “Parla lei”. Adesso cambia tutto

Pubblicato: 03/08/2025 10:17

Il 2 agosto, presso il Tribunale di Udine, è stato formalizzato l’imputazione per Lorena Venier e sua nuora Mailyn Castro Monsalvo per l’omicidio di Alessandro Venier, accusate di omicidio volontario in concorso, con l’aggravante di vilipendio e occultamento di cadavere in presenza di un minore. Le due donne sono accusate di aver narcotizzato, ucciso, fatto a pezzi e nascosto il cadavere di Alessandro in un bidone ricolmo di calce viva, nella cantina della casa. La vicenda ha scosso profondamente la comunità, svelando dinamiche familiari tragiche e complesse.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’omicidio è scaturito da un’escalation di tensioni familiari. Alessandro, che aveva deciso di trasferirsi in Colombia con la compagna e la figlia, aveva programmato di partire il 26 luglio. Questo annuncio sarebbe stato il detonatore per la tragedia. Lorena Venier, madre di Alessandro, temeva che la sua nuora, descritta come “la figlia che non ho mai avuto”, potesse portare via sua nipote, il che ha alimentato la decisione premeditata di uccidere. La madre ha confessato l’atto durante l’interrogatorio, definendolo come una reazione a un “attaccamento morboso” alla nipote e una paura infondata per la vita della nuora.

Le violenze in famiglia

Secondo i legali della famiglia, il contesto familiare era segnato da violenze e abusi. Gli avvocati della compagna della vittima, Francesco De Carlo e Federica Tosel, hanno confermato che Alessandro aveva picchiato le donne in casa, confermando così un quadro familiare che aveva raggiunto un punto di rottura. Un episodio significativo è quello di un pestaggio ai danni di un collega alla Croce Rossa, che aveva portato al licenziamento di Alessandro. La sua natura aggressiva e la sua ossessione per le armi e i cimeli bellici sono stati evidenziati come tratti distintivi del suo comportamento, con il supporto di video e audio che testimoniavano atteggiamenti esibizionisti e violenti.

La richiesta di custodia attenuata per Mailyn

Mailyn Castro Monsalvo, la compagna di Alessandro, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio. Gli avvocati della donna hanno riferito che lei si trovava in “condizioni psicotiche precarie” e “rallentata nei movimenti” a causa della depressione post-partum che aveva sviluppato dopo la nascita della loro figlia. Dopo il malore subito in carcere, Mailyn è stata trasferita in ospedale per accertamenti. Il giudice ha accolto la richiesta degli avvocati di una custodia attenuata in una struttura di Venezia per detenute madri con figli di età inferiore a un anno, come previsto dalla legislazione vigente.

L’autopsia sul corpo di Alessandro Venier dovrà chiarire se siano state utilizzate sostanze per narcotizzarlo prima di strangolarlo e smembrarlo. Questo passaggio sarà cruciale per determinare le cause esatte della morte e per chiarire definitivamente la dinamica dell’omicidio. La famiglia, nel frattempo, continua a cercare risposte a domande ancora senza risposta, mentre gli investigatori cercano di ricostruire l’intera vicenda.

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